Il settore degli e-Sports è in crescita e di pari passo va la figura del pro-player. Ecco cosa significa essere un professionista e quanto si può guadagnare.

Nel mondo degli e-sports entrare a far parte di un team, e prima ancora diventare un pro-player, può essere un’attività molto proficua: per rendersene conto è sufficiente guardare ai videogiocatori professionisti più pagati del panorama internazionale.

È bene puntualizzare però che non si tratta di un’occupazione alla portata di tutti. La vita di un pro-player, infatti, non è molto diversa da quella di un atleta affermato. C’è bisogno di allenamento costante, di una buona salute fisica e mentale e degli strumenti giusti. Tra questi citiamo l’uso di una VPN per l’Italia, che permette di prevenire attacchi hacker e persino di ottenere un vantaggio significativo sui propri avversari in termini di azioni di gioco.

Cosa rende il settore degli e-sports così redditizio

La presenza di un ramo professionistico degli e-sports non dovrebbe più stupire, quantomeno analizzando i numeri. Oltre 470 milioni di appassionati in tutto il mondo hanno contribuito a creare attorno a questo universo un business superiore al miliardo a livello internazionale. Un giro d’affari destinato a superare gli 1,6 miliardi entro il prossimo biennio.

Decisive per il proliferare di questo settore le piattaforme di live streaming come Twitch e YouTube, che hanno permesso a sempre più appassionati di avvicinarsi alle gesta dei videogiocatori. Questi portali non fanno che consolidare il legame diretto tra i sostenitori e i loro giocatori e squadre preferiti.

Quali sono le discriminanti che contribuiscono a rendere più o meno ricco un pro-player? È innegabile che alcuni giochi permettano di guadagnare di più. Altri fattori sono legati al numero di sponsorizzazioni e contratti pubblicitari e ai premi racimolati durante i tornei. In generale, i talenti più rigogliosi e seguiti sono quelli più capaci di distinguersi dalla massa e, di conseguenza, chiamare a sé gli sponsor interessati a investire su di loro.

In genere, sui guadagni dei professionisti non è facile reperire delle cifre ufficiali, anche perché spesso i contratti vengono tutelati da specifici accordi di riservatezza. Stando alcuni dati, si può affermare che i pro-player stipendiati vadano a percepire uno stipendio medio fra i 4.000 e i 5.000 dollari al mese, fino ad un tetto di 75mila dollari annui.

Giocare agli e-sports da professionisti: pro-player e team più pagati al mondo

I giocatori meglio retribuiti viaggiano però a cifre di gran lunga superiori rispetto a quelle enunciate finora. Basti pensare che il danese Johan “N0tail” Sundstein, in cima alla classifica dei professionisti più pagati, è riuscito a portare a casa un gruzzolo da oltre 7 milioni di dollari giocando a Dota 2.

Per quanto riguarda i collettivi che hanno guadagnato di più nel panorama internazionale degli e-sports svetta incontrastato il Team Liquid, che può vantare un bottino da ben 47,6 milioni di dollari in oltre 2.600 tornei. Seguono OG e Team Spirit, con rispettivamente 38 e 28,8 milioni di dollari incassati, seppur in un quantitativo di competizioni di gran lunga inferiore.

Come se la passano, invece, i videogiocatori italiani? Il videogame nel quale sono circolati più soldi per i nostri connazionali è StarCraft II, con 777.673 dollari vinti. Il protagonista assoluto della scena tricolore, quantomeno in relazione ai propri guadagni, è Riccardo “Reynor” Romiti. Il classe 2002 di origini toscane è al momento l’italiano che ha fatto incetta di più premi in carriera, con oltre 736.000 dollari vinti individualmente, tutti nei tornei di StarCraft II.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.