Le indagini antitrust dell ‘UE potrebbero ampliare l’elenco dei gatekeeper: Bing, Edge, Microsoft Advertising e Messaggi di Apple al centro delle analisi.

La crescente digitalizzazione del mondo ha portato a una maggiore attenzione verso le piattaforme e servizi che dominano il mercato. La Commissione europea, attenta al monitoraggio e alla regolamentazione di questo ambiente in costante evoluzione, ha intensificato le sue analisi. Al centro della tempesta attuale ci sono Microsoft e Apple, due titani dell’industria tecnologica, che potrebbero vedere alcuni dei loro servizi, tra cui Bing, Edge, Microsoft Advertising e la piattaforma di messaggistica di Apple, inclusi nelle direttive del Digital Markets Act (DMA).

Il concetto di “gatekeeper” è fondamentale per comprendere le dinamiche di questa situazione. Si tratta delle entità che rappresentano le chiavi d’accesso al mercato digitale. Al momento, sei aziende sono state designate dalla Commissione europea come gatekeeper: Microsoft, Apple, Alphabet, Amazon, ByteDance e Meta. Tuttavia, due importanti servizi come Bing e Messaggi non fanno ancora parte dell’elenco ufficiale dei servizi sotto la giurisdizione del DMA.

Per fare chiarezza sulla situazione e valutare l’importanza reale di questi servizi nel panorama digitale, l’antitrust comunitario ha iniziato una serie di colloqui con i maggiori player del settore. Un’azione parallela ha visto l’invio di questionari a un gruppo selezionato di utenti e aziende, con lo scopo di capire quanto questi servizi siano cruciali rispetto a quanto offerto dalla concorrenza.

La domanda fondamentale che la Commissione vuole risolvere riguarda la base di utenti dei servizi in esame e l’impatto che essi hanno sul fatturato delle rispettive aziende. Dalle risposte ottenute emergerà il futuro di Bing, Edge, Microsoft Advertising e Messaggi all’interno del DMA.

Uno degli aspetti che ha sorpreso molti osservatori riguarda l’assenza di Samsung dalla lista. Sebbene fosse presente in una bozza preliminare del DMA, argomentazioni ben strutturate hanno portato alla sua esclusione nonostante il suo browser avesse il potenziale per classificarla come gatekeeper.

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Carolina Napolano
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