Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft e ByteDance: tra cui cinque americane e una cinese, sono ora ufficialmente “gatekeeper” dell’economia digitale europea.

L’era di dominio incontrastato dei giganti della tecnologia potrebbe essere giunta al suo capolinea. Questa settimana, la Commissione europea ha designato sei giganti tecnologici come “gatekeeper”, o custodi, dell’economia digitale europea. Una mossa audace e decisiva, che mira a regolare l’immensa influenza che queste aziende esercitano sul mercato digitale.

Ecco i nomi dei giganti sotto esame:

  1. Alphabet
  2. Amazon
  3. Apple
  4. Meta
  5. Microsoft
  6. ByteDance (responsabile di TikTok)

Ma cosa significa realmente essere etichettati come “gatekeeper”? La definizione implica che tali aziende detengono un potere considerevole sul mercato digitale, dovuto a un’ampia base di utenti e un elevato fatturato annuo nell’Unione Europea. La titolatura non è solo simbolica, ma porta con sé un’intera serie di responsabilità e regolamenti.

Le piattaforme e servizi specifici coinvolti sono:

  • Alphabet: incluse piattaforme come Android e Google Search.
  • Amazon: con Amazon Marketplace e Amazon Ads.
  • Apple: con l’App Store come protagonista.
  • ByteDance: con TikTok alla guida.
  • Meta: piattaforme dominanti come Facebook e Instagram.
  • Microsoft: con LinkedIn e Windows PC OS.

Interessante notare come alcuni servizi siano ancora in fase di revisione. Ad esempio, Bing di Microsoft e iMessage di Apple sono ancora in bilico, mentre altri, come Gmail e Outlook, sono stati esclusi dalla lista. Anche alcuni player emergenti, come l’erede di Twitter e Samsung, hanno evitato la categorizzazione.

Ma, cosa cambierà veramente per queste aziende?

Le implicazioni sono profonde. Questi “gatekeeper” dovranno sottostare a nuove normative che li costringeranno a modificare significativamente il modo in cui operano. Uno degli aspetti più significativi è la cessazione del favoritismo verso i propri prodotti all’interno delle proprie piattaforme. Inoltre, dovrebbero garantire maggiore trasparenza nell’uso dei dati e permettere agli utenti di rimuovere facilmente le app preinstallate.

Ma non finisce qui. Il conto alla rovescia è già iniziato per questi giganti, con un lasso di tempo di sei mesi per adeguarsi alle nuove norme e comunicare alla Commissione le azioni intraprese per la conformità. E in caso di violazioni? Le sanzioni potrebbero essere severe, con multe che possono raggiungere fino al 10% del fatturato globale, con la possibilità di raddoppiare in caso di ulteriori inadempienze.

Per garantire la conformità, la Commissione europea non sta lasciando nulla al caso. Ha infatti assemblato un team di 80 esperti per monitorare l’osservanza delle nuove regolamentazioni. Una chiara dimostrazione dell’importanza e della serietà con cui l’Europa sta affrontando la questione.

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