L’interoperabilità bidirezionale tra Meet e Zoom è stata annunciata mercoledì scorso 26 ottobre da Google. Nonostante il nome complicato, la funzionalità è piuttosto semplice e utile: ora sarà possibile accedere alle riunioni di Google Meet su Zoom e viceversa, e dovrebbe debuttare come funzionalità senza costi di licenza aggiuntivi per un periodo di tempo limitato.
La novità dovrebbe far piacere alle aziende che, anche dopo tanti anni di pandemia, rimangono in dubbio su quale servizio scegliere o incontrano problemi nel crossover tra gli utenti di queste due piattaforme. È possibile accedere agli incontri sia tramite calendario che tramite il codice specifico delle sale.
Al momento del lancio, solo i dispositivi Meet basati su Chrome OS supporteranno questa interoperabilità, ma l’azienda ha in programma di aggiungere presto il supporto per altri prodotti. D’altra parte, tutte le sale Zoom su qualsiasi piattaforma supporteranno l’interoperabilità con Meet in questo momento.
Questa non è la prima volta che Meet ha unito le forze con servizi rivali per cercare soluzioni per il consumatore, poiché questa interoperabilità funziona già con Cisco Webex e Pexip, piattaforme molto più piccole di Zoom.
Nello stesso annuncio, Google ha anche presentato i nuovi dispositivi Meet basati su Android derivanti dalle partnership con Poly e Logitech. La famiglia Studio X di Poly include tre videocamere Google Meet di diverse dimensioni: Studio X30 per stanze piccole, Studio X50 per stanze medie e Studio X70 per stanze grandi.
I dispositivi sono dotati di funzioni quali l’inquadratura intelligente della fotocamera, il filtraggio del rumore e uno schermo che protegge le chiamate dai suoni esterni. Poly lancerà il primo lotto di prodotti Meet all’inizio del 2023.
Logitech, invece, lancerà le sue Rally Bar e Rally Bar Mini per Google Meet nel 2023. Il primo si rivolge a stanze medio-grandi e il secondo a stanze medio-piccole. L’azienda promette un audio cristallino, video di tipo cinematografico e altre funzioni intelligenti.
