Mi sono approcciato al mondo Xbox con l’uscita di Xbox One. Ero affasciato dalla retrocompatibilità del sistema videoludico offerto da Microsoft, in quanto non avevo avuto modo di giocare alla generazione di cui facevano parte PS3 e Xbox 360.

Fortunatamente, nella recente generazione di console, sono riuscito a giocare sia su Xbox One che su PlayStation 4.

Nonostante un’ iniziale disponibilità di titoli esclusivi Xbox davvero bella, su tutti Quantum Break, Ryse Son of Rome, e l’immancabile saga di Forza (Horizon e MotorSport), nel tempo i titoli disponibili solo per la console di Microsoft, mi hanno fatto pensare che non poteva essere la mia console esclusiva.

Grazie alla retrocompatibilità, sono riuscito tuttavia a recuperare titoli tripla A che non avevo avuto modo di giocare, tra i quali tutti i capitoli di Assassin’s Creed, Red Dead Redemption, GTA IV, Fall-Out 3 e New Vegas, Star Wars The Force Unleashed, Mass Effect 1-2-3, la saga di Batman e tanti altri.

Ero pienamente soddisfatto della mia scelta videoludica, ma sentivo che mi mancava qualcosa, da videogiocatore amante dei single player, con una trama avvincente paragonabile ad un film.

Sicuramente l’ ecosistema messo in piedi da Microsoft è una delle killer features migliori della console dalla grande X, tuttavia essendo un utente principalmente Apple, questo ecosistema non l’ho mai sfruttato a pieno. Anzi, il fatto che Xbox non abbia un’applicazione di remote play disponibile per macOS, mi ha sempre infastidito.

Con l’annuncio delle nuove console next-gen, mi sono spesso interrogato sul perché acquistare o meno la nuova console di Microsoft. Tutta la campagna marketing era incentrata sulla potenza della console, sull’ottimizzazione dei titoli, sul 4K e i 60 fps. Di esclusive, eccezion fatta per Halo Infinite, non se n’è mai parlato. Ecosistema e GamePass: erano queste le due parole chiave sulla quale Microsoft continuava a martellare l’utenza, che si potevano fondere nell’ appellativo di ESPERIENZA XBOX.

Tuttavia, giocando titoli esclusivi di PS4 quali Ghost of Tsushima, The Last of Us, Horizon Zero Dawn, God of War, la voglia di riprovare, anche in questa generazione, l’esperienza Xbox era venuta meno.

Non aveva senso buttarsi su una console di nuova generazione, potente sì, ma con un parco titoli esclusivo davvero misero, le cui vere novità grafiche si potranno realmente vedere dopo almeno un anno dall’uscita ufficiale.

Pochi giorni prima della presentazione della data dei preordine e del prezzo di vendita, ecco una notizia bomba: Microsoft ha acquisito Bethesda. “Cosa?!” ho esclamato “mi volete dire che se voglio continuare a giocare alla saga di Wolfenstein, a quella di Fall-Out e Dishonored o al nuovo Elder Scrolls 6, devo per forza avere una console Xbox?!”.

Ancora oggi non lo sappiamo con precisione, una cosa però è certa: ho deciso di dargli un’altra chance.


Eccola qui: Xbox Serie X, il monolite nero. Esteticamente è molto bella, decisamente un bel passo avanti rispetto al “videoregistratore” che era all’inizio Xbox One. Le finiture sono eccezionali, tutto geometricamente perfetto, con la parte superiore a griglia leggermente convessa, con i fori dalle finiture interne verdi, che fanno pensare ad un sistema di illuminazione, ma in realtà sono semplicemente delle parti colorate che creano un’illusione ottica.

La parte superiore è stata pensata per una gestione del raffreddamento esemplare. I fori nella parte convessa fanno uscire l’aria calda e permettono il raffreddamento della console. Sempre silenziosa e potente, fa girare i giochi molto bene. Il problema è che, per il momento, giochi che davvero ne sfruttino tutto il potenziale non ve ne siano in circolazione.

La dotazione di serie all’interno della confezione è ottima: un cavo HDMI 2.1., il cavo per l’alimentazione (e non più il mega alimentatore visto su Xbox One) e il nuovo (ma vecchio) controller.

Può essere posizionata sia in orizzontale che in verticale, anche se è in quest’ultima posizione che si sfrutta a pieno il design e il sistema di raffreddamento. Il lettore dischi permette di utilizzare giochi in formato fisico o leggere DVD, anche UltraHD Blu Ray.

Nella parte posteriore troviamo: l’ingresso per l’alimentazione, 1 porta HDMI, 1 porta per collegare una memoria esterna (per espandere l’SSD da 1TB integrato), 1 porta ethernet e 2 porte USB-A.

Il controller richiama praticamente le linee della precedente generazione, ma restituisce un grip migliorato grazie alle finiture opache. E’ stato aggiunto un pulsante specifico per l’acquisizione di screenshot, ed è stata modificata leggermente la forma dei pulsanti direzionali croce, che richiamano la versione Elite. Ai grilletti è stata aggiunta una finitura zigrinata per migliorare il feedback di pressione.

Xbox Serie X permette di giocare fino ad una risoluzione di 4K a 120hz. Purtroppo non supporta, a questa risoluzione, il Dolby Vision.

Tra le killer features troviamo il Quick Resume, che permette di passare da un gioco all’altro in un attimo: tuttavia, finora ho riscontrato problemi a sfruttare questa funzione, che spero verrà messa a posto a breve con un aggiornamento software.

L’interfaccia grafica è pressoché identica alla precedente generazione: può essere un bene da un lato, in quanto l’utente è già abituato alla navigazione, ma un male perché forse qualche novità poteva essere introdotta. Ad esempio, non ho mai apprezzato la scarsa personalizzazione della home, che si limita ad una selezione dei colori di sistema, all’organizzazione delle applicazioni e all’inserimento di un’immagine di sfondo. Forse i temi dinamici personalizzabili, come quelli visti su PS4, anche se presenti ma in maniera molto minimal, non sarebbero stati una cattiva idea e avrebbero fatto più next-gen.

Xbox Series X fa della potenza il suo punto di forza: ha una capacità di calcolo di 12 Teraflops. È vero che questo dato non dice tutto, ma fa capire come la GPU sia la più potente in circolazione. Integrati inoltre troviamo 16Gb di memoria RAM.

Tuttavia giocando ad Assassin’s Creed Valhalla ho solo notato lievi miglioramenti grafici, come il ray tracing, e poche altre sfumature, che non fanno di certo gridare al miracolo.

L’attivazione è semplicissima e avviene tramite l’app per smartphone Xbox: basterà seguire le istruzioni a video per avere in un attimo la console attiva e tutte le nostre credenziali e preferenze di sistema disponibili. Il trasferimento dati da una precedente Xbox alla nuova avviene in Wi-Fi, trasferendo tutti i dati che desideriamo, anche quelli installati sull’hard disk esterno.

Resta sempre attivo il sistema di retrocompatibilità, con la possibilità di recuperare i giochi di Xbox, Xbox 360 e Xbox One, e giocarli nuovamente in questa versione, potendo usufruire di un miglioramento grafico su alcuni titoli come Fable.

Validissimo sicuramente il GamePass, attivo per me fino a maggio 2021, con un’ampia scelta di validi giochi da recuperare e scaricare, inclusi nell’offerta gratuitamente. Al momento, tutti quelli che mi interessano, li ho già giocati e finiti, ma ho messo in pre-download il nuovissimo Medium, che sarà disponibile al dayone e dovrebbe essere la prima vera svolta next-gen.

Un’altra componente davvero apprezzabile è la possibilità di utilizzare i vecchi pad di Xbox One anche su Serie X: il mio amato controller Elite è salvo e posso continuare ad utilizzarlo anche in questa generazione.

Nel complesso la mia esperienza con Xbox Serie X in questo primo mese di utilizzo è sicuramente positiva. La console risponde bene e soddisfa le aspettative, anche se ogni tanto ho subìto qualche crash durante le sessioni di gaming con Assasin’s Creed Valhalla. Data la capienza dell’SSD interno, al momento sto preferendo acquistare titoli cross-play nella versione per Xbox, piuttosto che per PS5, che ha un SSD meno capiente e che al momento sto pensando di sfruttare solo per le esclusive e qualche altro titolo.

Il prezzo di 499€ è in linea con l’attuale generazione, per chi invece non ha esigenze di avere il lettore CD, può accontentarsi di Xbox serie S, la controparte all digital, che a discapito di una minora potenza grafica e un SSD dimezzato, è acquistabile al prezzo bomba di 299€. Resta però un tarlo nella mia testa che continua a destabilizzare lentamente le mie preferenze: i titoli in esclusiva, ovvero il vero punto debole di Xbox. Alla data di lancio è stato inesistente, spero perciò vivamente che nei prossimi mesi, Microsoft possa rimpolpare il catalogo di scelte con titoli generosi e ambiziosi come quelli della controparte giapponese, grazie anche all’annuncio dell’acquisizione di Bethesda.

Voto: 8.5/10 – Il mio giudizio finale è per il momento ottimo, ma con riserva. La componente estetica e la potenza della console, sulla carta, vincono nettamente il confronto con la concorrente PS5. I servizi offerti da Microsoft con il GamePass Ultimate sono eccellenti ad un prezzo accessibile, per chi passa parecchio del proprio tempo con un controller in mano, tuttavia la gamma di giochi esclusivi per il momento inesistente, non fa ben sperare per il futuro.

8,5 / 10 Voto Finale
DESIGN & MATERIALI9
PROCESSORE10
SCHEDA VIDEO10
RAM8
STORAGE8
USO GENERALE6
QUALITÀ PREZZO7.5
Articolo precedenteFacebook ripercorre il 2020 italiano “Year in Review”
Articolo successivoCanvio Gaming l’archiviazione esterna Toshiba progettate per il gaming
Marco Cereseto
Sono stato “folgorato” dai prodotti Apple nel 2010 con iPhone 3GS, anche se il primo vero prodotto fu iPod nano. Poi da lì ho iniziato ad appassionarmi sempre di più ai prodotti e alla filosofia di Cupertino, fino a diventare esperto di ogni trucco e segreto.