Dopo oltre un decennio di impegno e sforzi, Virgin Galactic compie il suo primo volo commerciale, segnando un passo significativo nel settore emergente del turismo spaziale.

Dopo oltre un decennio di sforzi, Virgin Galactic ha completato il suo primo volo commerciale. La VSS Unity, lanciata dalla nave madre VMS Eve, ha raggiunto un’altitudine di circa 84 chilometri, toccando il confine dello spazio, per poi atterrare quasi 15 minuti dopo nella base Spaceport America dell’azienda, situata vicino a Truth or Consequences, nel Nuovo Messico. Con ciò, si è conclusa con successo la missione di ricerca Galactic 01.

Il primo cliente di Virgin Galactic è stato il governo italiano, interessato a condurre ricerche sulla microgravità. A bordo del volo c’erano il colonnello dell’Aeronautica Walter Villadei, il tenente dell’Aeronautica e chirurgo di volo colonnello Angelo Landolfi, e Pantaleone Carlucci, membro del Consiglio di ricerca che fungendo da ingegnere di volo e specialista del carico utile. Il veicolo è stato pilotato dal tenente colonnello dell’Aeronautica in pensione Michael Masucci e Nicola Pecile, insieme all’istruttore di Virgin Galactic Colin Bennett.

Prima di questo volo commerciale, Virgin Galactic aveva effettuato un totale di cinque voli spaziali con equipaggio, l’ultimo dei quali a fine maggio con quattro dipendenti a bordo. Ma il viaggio dell’azienda verso questa pietra miliare non è stato facile.

Dopo una serie di test di successo del suo spazioplano SpaceShipTwo a bordo della nave madre WhiteKnightTwo nel 2013, il VSS Enterprise di Virgin Galactic si è schiantato nel 2014, causando la morte del copilota e ferendo gravemente il pilota. I test di volo sono ripresi con il test di planata di VSS Unity nel 2016 e la navicella ha finalmente raggiunto lo spazio nel 2018.

Il primo volo spaziale con equipaggio è avvenuto nel 2021, quando Unity ha raggiunto un’altitudine di 86 chilometri con a bordo il fondatore Richard Branson. Tuttavia, il servizio commerciale è stato ritardato più volte per vari motivi, l’ultimo dei quali legato a problemi di aggiornamento della nave madre VMS Eve.

Dal punto di vista finanziario, il lancio rappresenta un momento cruciale per Virgin Galactic. Fino ad ora, senza clienti paganti, l’azienda ha perso centinaia di milioni di dollari, tra cui più di 500 milioni solo nel 2022. L’azienda offre posti a 450.000 dollari per biglietto e in precedenza aveva fissato l’obiettivo di avere 1.000 prenotazioni prima del suo primo lancio commerciale.

Virgin Galactic è in competizione nel settore del turismo spaziale suborbitale con Blue Origin, che utilizza un razzo convenzionale invece di una nave madre aeronautica. L’amministratore delegato di Blue Origin, Jeff Bezos, ha affermato che Virgin Galactic non offre una vera esperienza di volo spaziale, poiché il suo sistema non supera le 100 chilometri di altitudine, oltre la linea di Kármán spesso usata per segnare l’inizio dello spazio.

Anche Blue Origin ha dovuto affrontare problemi. L’anno scorso, uno dei suoi razzi New Shepard ha subito un guasto al booster un minuto dopo il decollo, costringendo l’azienda a impiegare il suo sistema di fuga per la capsula senza equipaggio, che ha funzionato come previsto.

In questo panorama, SpaceX offre un’esperienza diversa: il suo razzo Falcon 1 e la capsula Crew Dragon portano i clienti in un’orbita vera e propria. SpaceX ha persino portato un equipaggio privato alla Stazione Spaziale Internazionale per una missione di 10 giorni, apparentemente per un costo di 55 milioni di dollari.

L’industria del turismo spaziale si sta formando davanti ai nostri occhi, con i progressi di aziende come Virgin Galactic, Blue Origin e SpaceX. Nonostante le difficoltà, il sogno di rendere lo spazio accessibile a un numero sempre maggiore di persone sembra diventare sempre più realtà.

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