Twitter Blue è il servizio di abbonamento premium di Twitter che offre una serie di funzionalità esclusive ai suoi abbonati, come la possibilità di modificare i tweet e la possibilità di scrivere tweet di 4000 caratteri, oltre a un segno di spunta blu accanto al nome utente. Inoltre, a partire dal 15 aprile nel feed “Per te” si visualizzeranno solo i contenuti degli account verificati (a pagamento).

Twitter Blue è solo un esempio di come le piattaforme di social media stiano esplorando nuovi flussi di entrate oltre ai tradizionali modelli pubblicitari. Sembra però che alcune organizzazioni non vogliano pagare il canone mensile aggiuntivo per avere la famosa spunta di verifica e la popolare testata giornalistica New York Times è una di queste.

Recentemente, Twitter ha annunciato che a partire dal 1° aprile avrebbe iniziato a rimuovere la spunta di verifica ai non-Blue. Il New York Times, insieme ad altre celebrità e organizzazioni, si è rifiutato di pagare il servizio in abbonamento. Elon Musk, proprietario di Twitter, è intervenuto sulla piattaforma per criticare il giornale, definendo il suo feed “l’equivalente di Twitter della diarrea. É illeggibile“. Si sono succedute altre “dichiarazioni”, nello stile Musk.

Il servizio di abbonamento sta generando entrate per Twitter, ma non tutti sono d’accordo con le nuove regole entrate in vigore. In particolare la spunta ora non dimostra più per i giornalisti che siano effettivamente tali perchè basta semplicemente pagare per ottenere la spunta, che così ha perso il suo “valore”.

Così il New York Times si è rifiutato di pagare per la verifica dell’account generale e dell’account Twitter dei suoi giornalisti, perdendo di conseguenza il badge di verifica. La rimozione delle spunte di verifica sta avvenendo gradualmente e sembra essere un processo manuale, poiché molti account devono essere controllati per verificarne la credibilità e lo status. Il NYT non è l’unico ad aver dichiarato di non aver intenzione di pagare l’abbonamento ma per ora è uno dei primi ad aver pagato per non aver pagato.

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Carolina Napolano
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