Il nuovo SoC Tensor G3 di Google, introdotto con il Pixel 8, evidenzia modifiche inaspettate alle frequenze e solleva interrogativi sul processo produttivo.

Il recente lancio dei nuovi Pixel 8 e Pixel 8 Pro da parte di Google ha suscitato entusiasmo ma anche qualche interrogativo. La comparsa del SoC Tensor G3, che supera le performance del suo predecessore Tensor G2, era in linea con le aspettative della comunità tech, ma non tutte le previsioni sono andate come previsto. Le specifiche preliminari del Tensor G3 suggerivano l’adozione di un nuovo blocco CPU con un layout di core aggiornato e frequenze di picco maggiorate. Tuttavia, il Tensor G3 finale, così come spedito da Google, presenta frequenze notevolmente più basse.

Una decisione che sembra essere stata presa in corso d’opera, con il codice sorgente del Pixel 8 a testimoniare un’alterazione chiara delle aspettative. Secondo quanto evidenziato da Kamila Wojciechowska, Google aveva programmato di implementare nel Tensor G3 una serie di frequenze di picco più elevate, per poi ripiegare su valori notevolmente più contenuti nei dispositivi Pixel 8 attualmente sul mercato. Il codice sorgente del Pixel 8 Pro rivela un significativo numero di commit tesi a ridurre le frequenze di tutti i core.

Ma quali sono i motivi che potrebbero aver spinto Google a questo cambio di direzione? Le ipotesi di Kamila sono molteplici: si va dalla possibilità che Google non desideri che vengano utilizzate frequenze più alte, fino all’eventualità di un bug hardware che potrebbe rendere instabili o problematiche le frequenze elevate.

Notando che il Tensor G3 appare più incline all’efficienza energetica piuttosto che a prestazioni grezze esorbitanti, emerge un quadro di strategie e scelte ben ponderate, anche se questo potrebbe deludere chi punta a prestazioni al vertice in ogni situazione. La serie Pixel 8, infatti, non appare idonea per sottostare a stress test prolungati. Non tutto è perduto, però: il lato positivo di questa medaglia si rivela nei test di durata della batteria, dove la serie Pixel 8 guadagna diversi punti, garantendo alcune ore di utilizzo aggiuntivo nei test di riproduzione web e video.

Uno sguardo più dettagliato potrebbe anche far notare che, sebbene comuni app di analisi indichino il Tensor G3 come un SoC con un processo a 5 nm, la credenza popolare vuole che si tratti, invece, di un SoC a 4 nm. Benché le app che forniscono dettagli sulle CPU possano talvolta essere inesatte, il rifiuto da parte di Google di divulgare dettagli aggiuntivi sulle specifiche del Tensor G3, alimenta ulteriori dubbi e speculazioni. L’aura di segretezza che aleggia attorno al Tensor G3 rimane, pertanto, almeno per ora, irrisolta.

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Carolina Napolano
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