Spotify aveva annunciato la possibilità di sottoscrivere abbonamenti senza pubblicità direttamente dall’app per iPhone, ma ora sembra aver cambiato idea. L’azienda si limiterà ad aggiungere una sezione con i piani e i prezzi, con un link esterno per l’acquisto.

Spotify ha fatto un passo indietro riguardo ai suoi piani di abilitare direttamente gli abbonamenti senza pubblicità tramite l’app iPhone, una mossa che era stata inizialmente annunciata con grande interesse. Tuttavia, a causa delle crescenti pressioni normative e di una significativa sanzione da 1,8 miliardi di euro inflitta dall’UE al Apple, l’azienda ha rivisto la sua strategia. Secondo quanto riferito da Emma Roth di The Verge, Spotify introdurrà una sezione dedicata nell’app per gli utenti europei, dove sarà possibile esplorare i diversi piani di abbonamento e i relativi prezzi.

Con l’approvazione di Apple, gli utenti potranno ora utilizzare un link esterno per sottoscrivere gli abbonamenti. La concessione da parte di Apple, sebbene in precedenza fosse già stata accordata a Spotify e ad altri per reindirizzare gli utenti al web per le sottoscrizioni, riceve una nuova luce grazie al Digital Markets Act. Quest’ultimo offre a Spotify e simili una maggiore libertà nella presentazione dei loro servizi e prezzi, presentandosi come un cambiamento di paradigma nella dinamica tra gli sviluppatori di app e l’ecosistema dell’App Store.

Apple, che storicamente ha preteso una commissione del 30% sui ricavi degli abbonamenti realizzati tramite l’App Store per il primo anno (e una riduzione al 15% per i periodi successivi), ha giustificato tale pratica come copertura dei costi di sviluppo e gestione dell’App Store. Ora, con l’arrivo di iOS 17.4, compagnie come Spotify avranno l’opportunità di esplorare alternative per competere con l’App Store all’interno del territorio dell’UE, rompendo così il monopolio di lunga data di Apple sulle sottoscrizioni digitali.

Spotify, fino a questo momento, ha adottato un approccio cauto nei confronti della collaborazione con Apple, evitando, ad esempio, l’integrazione con Siri su dispositivi iPhone o HomePod, una strategia che altri servizi come Pandora hanno invece deciso di abbracciare.

In questo contesto, alcuni osservatori del settore sostengono che Apple Music possa godere di un vantaggio competitivo su Spotify, beneficiando dell’esenzione dalle commissioni dell’App Store. Ciononostante, la sanzione da 2 miliardi di euro inflitta ad Apple — una cifra stratosferica paragonabile all’acquisizione di Beats Music da parte di Apple, che ha dato vita ad Apple Music — solleva dubbi sull’efficacia di tali sanzioni nel risolvere la disputa in corso tra le due aziende. La situazione resta complessa, con Spotify che continua a cercare vie alternative per offrire ai suoi utenti un’esperienza ottimale pur navigando tra le onde delle regolamentazioni e delle sfide del mercato.

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Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.