In un panorama videoludico spesso povero di novità e originalità, spicca l’ultima fatica di Square Enix e Eidos Montreal.

Sulle orme del chiacchierato e discusso Marvel’s Avengers, riuscito a metà a mio avviso, abbiamo finalmente tra le mani una perla di rara bellezza.

Marvel’s Guardians of the Galaxy va in parallelo con il successo cinematografico del mondo MCU, discostandosene tuttavia da quello che siamo stati abituati a vedere al cinema e richiamando alcune vicende narrative sulla base dei fumetti, costruendo una storia tutta nuova.

Marvel’s Guardians of the Galaxy è fortunatamente un videogioco in single player, che fa della trama, delle scelte del giocatore e dell’imprevedibilità il suo punto di forza.

Trama

Ispirata ad una delle prime storie a fumetti dei Guardiani della Galassia di Peter “Star-Lord” Quill, il racconto prende spunto dalle vicende legate alla Chiesa Universale della Verità, sfruttando una narrazione molto vicina a quella vista nei film della Marvel.

Nel gioco, il supergruppo capitanato da Star-Lord è già consolidato e famigerato, e la sua formazione la conosciamo bene: oltre a Peter Quill viaggiano a bordo della Milano l’infallibile assassina Gamora, Drax il distruttore, lo scaltro Rocket e il misterioso Groot.

Nelle prime fasi della campagna troviamo i Guardiani della Galassia intenti a dare la caccia a un mostro su di un pianeta remoto e in quarantena. La spedizione non va a buon fine e anziché un enorme mostro gli eroi si ritrovano a dover accudire un buffo lama colorato, che decidono di portare con loro sulla Milano. Intercettati dai Nova Corps, tuttavia, vengono arrestati e sottoposti all’immancabile scena della descrizione individuale, in una sorta di presentazione ufficiale dei singoli personaggi. Tale evento ci conduce alla prima scelta multipla che dovremo prendere nel gioco, che si rivelerà decisiva in eventi futuri.

Giunti sulla nave dei Nova Corps, i Guardiani notano la presenza di una delegazione della Chiesa Universale della Verità e chiedono di essere accolti da Ko-Rel, ufficiale in comando nonché ex fiamma di Quill, ma nella squadra incaricata di scortarli c’è solo la sua giovane figlia Nikki. Qualcosa tuttavia va storto, si verifica un’esplosione e Peter si ritrova a dover aiutare la ragazzina a tornare dalla madre, che per ringraziarlo, lo libera insieme ai suoi compagni a patto che paghino una multa salata.

Gameplay

Se il focus di Marvel’s Guardians of the Galaxy è senza dubbio il comparto narrativo, dal punto di vista del gameplay bisogna accettare qualche limitazione, un po’ di caos e un pizzico di ripetitività, in un quadro che tuttavia risulta godibile e divertente.

Nel gioco è possibile controllare direttamente il solo Star-Lord, mentre gli altri componenti del team si muoveranno in autonomia, supportandoci con azioni specifiche quando glielo chiederemo.

Non troveremo infatti grande profondità nel sistema di combattimento, che ricorda per via della visuale i più classici hack & slash e ci vedrà scaricare munizioni infinite contro nemici di vario genere e tipologia: dai mostri alieni più improbabili a squadroni di soldati equipaggiati con armi ad alta tecnologia, passando naturalmente per una nutrita quantità di boss che includono nomi assolutamente entusiasmanti agli occhi di un qualsiasi fan della Marvel.

Star-Lord si muove autonomamente in battaglia e colpisce gli avversari con i suoi Blaster o direttamente corpo a corpo, con la possibilità di scansare gli attacchi, ma non di ripararsi dietro un muro o una barriera, mentre i vari Gamora, Drax, Rocket e Groot fanno altrettanto. Agendo sul dorsale sinistro, però, si apre un menu che attiva una sorta di bullet time e permette di selezionare uno dei compagni perché si lanci contro l’avversario che abbiamo agganciato con una delle sue abilità.

Ogni Guardiano, Quill incluso, può sbloccare con i punti esperienza quattro devastanti mosse speciali, che si caricano con il passare del tempo e richiedono un periodo di cooldown per essere utilizzate nuovamente. Nelle fasi avanzate della campagna tale meccanica si trasforma in un vero e proprio delirio di attacchi concatenati, producendo finisher spettacolari, ma evidenziando i limiti del personaggio che controlliamo, incapace da solo di infliggere danni significativi. Simpatica l’idea dell’Adunata: quando il relativo indicatore è carico, Star-Lord chiama a raccolta i suoi amici come un coach per motivarli in base all’umore che esprimono e se la scelta si rivela giusta, tutti i personaggi ricevono un boost temporaneo, altrimenti lo riceve il solo Star-Lord.

Piacevoli e divertenti le poche sessioni di pilotaggio e le battaglie spaziali a bordo della Milano.

Ho trovato il sistema di combattimento talvolta arcigno, con meccaniche di gioco sulla carta ben ideate, ma che nella pratica risultano spesso confusionarie, specie di fronte ad orde di nemici infuriati.

La parte divertente è legata alle gag, in pieno stile Guardiani della Galassia, ma soprattutto alle risposte da dare durante i dialoghi e le scelte in game, che ci porranno sempre di fronte ad un bivio e talvolta cambieranno il corso narrativo del gioco.

Esplorare la Milano e parlare con i nostri compagni di avventure risulterà particolarmente piacevole per conoscere nuove sfaccettature dei vari personaggi.

In 20 ore (il gioco consta di 16 capitoli) possiamo finire la trama principale e rigiocarlo per cercare di cambiare le nostre scelte e risposte e scoprire nuovi eventi. Peccato per la mancanza di missioni secondarie o mini giochi, a parte l’esplorazione di Knowhere, dove possiamo girare per la città e goderci qualche attrazione.

L’uso del visore, che ricorda molto quello di Batman nella serie Arkham, è talvolta fastidioso da utilizzare. In alcune scene saremo obbligati ad usarlo per progredire, ma la sua adattabilità alla scena in cui ci troviamo risulta più un ostacolo che altro, come quando ci si trova davanti ad enigmi ambientali da risolvere o scelte per progredire nella trama.

Audio

Forse per un figlio degli anni 80 quello che sto per scrivere risulterà di parte, ma è la migliore colonna sonora che si possa trovare in un videogame. Un tuffo nel magico mondo del glam rock e pop che ha caratterizzato quegli anni. Durante le fasi concitate di gioco possiamo trovare la carica giusta per sconfiggere i nostri nemici grazie ai grandi classici di Mötley Crüe, Billy Idol, A-ha, Kiss e Twisted Sister per citarne alcuni, oltre a musiche create ad hoc per il videogame, grazie alla band chiamata appunto Star-Lord (il cui album è disponibile nei principali digital store musicali).

Musiche originali su licenza che fanno intendere quanto abbia investito la software house in questo progetto, riuscendo ad immergere il giocatore nell’animo adolescenziale di Peter Quill.

Una menzione onorevole va al doppiaggio, di primissima qualità e degno di un film blockbuster. I videogiocatori spesso si lamentano dei doppiaggi dei videogiochi in lingua italiana, preferendo l’inglese sottotitolato. Io personalmente preferisco avere l’audio in italiano quando disponibile, per non impazzire durante le fasi di gioco a leggere e compiere azioni. In Marvel’s Guardians of the Galaxy anche i più scettici potranno apprezzare l’enorme lavoro svolto in fase di doppiaggio.

Video

A livello grafico Marvel’s Guardians of the Galaxy è eccezionale, ma forse si poteva fare di più. Paga lo scotto del cross-gen e la mancanza del ray tracing al day one, che sarà disponibile più avanti (quando non si sa, di certo non ne usufruirò).

Su PlayStation 5 e Xbox Series X è possibile scegliere tra le ormai tradizionali due modalità grafiche che consentono di giocare a 4K reali e 30 fps oppure a 1440p e 60 fps: vi consiglio di optare ovviamente per i 60 fotogrammi, che rendono l’esperienza più godibile, specie durante i combattimenti, senza evidenziare una effettiva perdita di dettaglio.

Purtroppo, talvolta si riscontrano alcuni problemi di performance in determinati livelli e situazioni, alcuni effetti che girano a frequenza dimezzata, qualche freeze durante la lettura di contenuti e l’immancabile presenza di qualche glitch.

Conclusioni

Sono un fan dei giochi single player e Marvel’s Guardians of the Galaxy entra di diritto nella mia personale top 10 dei giochi preferiti di sempre. Nonostante un po’ di ripetitività nel gameplay generale, la trama fa da padrona e domina incontrastata la scena, lasciando senza fiato, stupendo, strappando risate e alimentando la nostra sete di conoscenza sugli eventi futuri di gioco, proprio come in un film ben riuscito.

I Guardiani della Galassia riescono a tenere incollato il videogiocatore al pad e spero vivamente siano l’inizio di un universo Marvel videoludico alternativo, longevo e di grande successo, così come lo è la controparte cinematografica.

Per dovere di recensione, segnalo che il titolo è stato giocato su Xbox Serie X, a 1440p/60fps e i caricamenti sono risultati decisamente rapidi.

Link Amazon

8.8 / 10 Voto Finale
TRAMA10
GAMEPLAY8.5
AUDIO10
GRAFICA9
LONGEVITÀ8
DIFFICOLTÀ7
Articolo precedenteCome fare acquisti online in sicurezza in previsione delle feste
Articolo successivoBlack Friday MediaWorld: gran finala dal 25 al 29 novembre
Marco Cereseto
Sono stato “folgorato” dai prodotti Apple nel 2010 con iPhone 3GS, anche se il primo vero prodotto fu iPod nano. Poi da lì ho iniziato ad appassionarmi sempre di più ai prodotti e alla filosofia di Cupertino, fino a diventare esperto di ogni trucco e segreto.