Da inizio gennaio ho utilizzato come tastiera principale questa HHKB Hybrid, un prodotto particolare con caratteristiche non comuni come gli switch elettrostatici Topre o i DIP-switch, delle levette analogiche sul retro della tastiera, per cambiare le modalità. È un prodotto che fa parte della triade di tastiere rilasciate in commemorazione del 25° anniversario, questa nuova generazione di HHKB è stata affinata per essere la scelta ideale per i minimalisti che cercano un layout 60% senza tasti superflui, personalizzazione massima delle shortcut e un suono premium e silenzioso.  

Probabilmente molti di voi non conoscono questo brand giapponese di tastiere professionali ed effettivamente prima dell’inizio di questo 2023 non lo conoscevo nemmeno io. Le storie dietro la nascita della prima tastiera HHKB, del professore Eiiti Wada, dell’evoluzione dell’universo UNIX e della collaborazione con PFU Limited sono davvero interessante e vi consiglio di leggerle perché, a mio avviso, è quasi fondamentale per capire appieno questa tastiera e del perché sono state prese alcune scelte di design che altrimenti sembrerebbero prive di logica. Se non avete il tempo o la voglia per leggere tute queste informazioni, trovate sul sito HHKB un brevissimo riassunto sulla storia di queste tastiere.

Confezione

All’interno della confezione troviamo la tastiera Hybrid, della manualistica vecchio stile e due pile AA; fa davvero strano nel 2023 trovare delle istruzioni cartacee così corpose (le istruzioni le trovate anche in PDF sul sito del produttore). Nella confezione di vendita dovrebbe essere incluso anche un cavo USB-C.

Specifiche tecniche

  • Dimensioni e peso: 294 mm x 120 mm x 40 mm, 540gr (batterie escluse);
  • switch: Topre da 45gr (switch capacitivi elettrostatici silenziosi), corsa 4mm;
  • rollover: N-Key quando connesso via USB su Windows, 6-key su macOS o quando connesso tramite Bluetooth;
  • materiali: PBT premium;
  • layout: US ANSI modificato a 60 tasti;
  • connettività: USB-C, Bluetooth 4.2 LE classe 2 con associazione multipla (fino a 4 dispositivi);
  • combinazioni DIP-Switch: modalità HHKB, Lite Ext o Mac, assegnazione tasto delete, Meta, Alt o risveglio PC;
  • autonomia: circa tre mesi;
  • OS supportati: Windows 11/10/8.1/7/Server 2016/Server 2012/Server 2008, macOS Catalina 10.15/Mojave 10.14, Android da 4.4 KitKat in poi, iOS 11.4 in poi e iPadOS 13.0 in poi, funzionamento su Linux dipende dalla distribuzione;
  • paese di origine: prodotta e progettata in Giappone;
  • colori disponibili: bianco/grigio e carbone con o senza lettere stampate tramite sublimazione termica;

Design e connettività

La HHKB Hybrid ha un desing minimalista con un layout 60% quasi simmetrico che, come potete vedere dalle immagini, è davvero particolare. Questa scelta di design è stata presa con cognizione di causa, il suo scopo è quello di non far mai abbandonare le dita dalla riga base così da aumentare il comfort e la velocità di scrittura. Ci vuole un po’ di tempo ad abituarsi ad un layout del genere ma una volta fatto i vostri polsi vi ringrazieranno, però, io ho comunque preferito aggiungere un poggiapolsi per stare un pelino più comodo durante le lunghe sessioni di scrittura.

La mia unità è in colorazione bianca con tasti bianchi senza stampa. Bella da vedere ma attira molto le ditate e lo sporco, quindi, consiglio di avere sempre un pannetto in microfibra con voi ma soprattutto di non utilizzarla con le mani unte. La qualità costruttiva è molto buona, la tastiera è solidissima e il peso di 540gr le conferisce un’ottima stabilità sul piano. Considerando il prezzo di questo prodotto l’unica cosa che non mi ha convinto del design è la sensazione al tocco, forse è per via della trama ruvida dei tasti e del barebone che sembra un po’ economica nonostante sia PBT. Decisamente caratteristica la scelta di utilizzare degli switch fisici, DIP-switch, per cambiare la modalità di utilizzo della tastiera; considerando l’utenza a cui è rivolto il prodotto mi sembra una scelta sensata.

L’HHKB Hybrid può connettersi via Bluetooth, associabile fino a quattro dispositivi tra cui fare lo switch rapido, oppure tramite cavo e solo in quest’ultimo caso, se connessa ad un PC Windows, offre un rollover senza limiti. Se scrivete molto velocemente è preferibile utilizzarla cablata, più di una volta mi è capitato che perdesse qualche lettera nel mezzo o che ne invertisse un paio. L’autonomia dovrebbe essere all’incirca di tre mesi d’uso se utilizzata per 2-3 ore al giorno; niente male.

Esperienza d’uso

È la prima volta che provo degli switch elettrostatici ed è stata un’esperienza di scrittura davvero strana, infatti, non sono certo che mi siano davvero piaciuti ma allo stesso tempo è qualcosa che vi consiglio di provare almeno una volta. La corsa da 4mm è comoda e il feedback quando si scrive è una via di mezzo tra una semi-meccanica e una tastiera con switch Gateron Brown; strana sensazione. Dopo 15 minuti di scrittura le mie dita erano indolenzite, il che mi ha stupito visto che di norma utilizzo switch degli Gateron Pro Black e premere i tasti con una discreta forza non è mai stato un problema.

Credo che l’Hybrid sia piuttosto stancate su lungo periodo per due motivi: i tasti richiedono troppa forza per essere premuti e il costante utilizzo di scorciatoie, anche solo per utilizzare il tasto CRTL o per utilizzare le frecce direzionali, a lungo andare stanca le dita. È vero che tramite software potete personalizzare al 100% le scorciatoie ma mancando fisicamente i tasti utilizzare combinazioni sarà qualcosa di inevitabile; se questo tipo di compromesso non vi convince allora la Hybrid non fa al caso vostro.

Confronto dimensioni con la Epomaker TH66 65%

Complessivamente, l’Hybrid è meno rumorosa rispetto ad altre meccaniche con eventuali switch red, yellow o black di Gateron o Cherry, però, gli stabilizzatori rovinano un po’ l’esperienza poiché hanno un evidente problema di rattling su cui non posso soprassedere considerando il prezzo di questo prodotto.

Considerazioni finali

HHKB Hybrid non è un prodotto per la massa, offre caratteristiche tecniche davvero particolari che possono essere apprezzate solo da una determinata nicchia di utenza che ricerca proprio queste specifiche in una tastiera. Mi riferisco nello specifico: al particolare layout; al costante utilizzo di shortcut; ai DIP-switch; alle dimensioni ridotte; niente retroilluminazione; utilizzo di pile AA e soprattutto la presenza switch Trope.

È un prodotto consigliabile strettamente a professionisti, quali sviluppatori o amministratori di sistema, alla ricerca di una preassemblata compatta di qualità, complessivamente silenziosa e dall’aspetto minimal. Per coloro che scrivono molto non sono sicurissimo che possa essere la scelta più giusta, dovreste provarla con le vostre mani. Anche il prezzo è più alla portata di un professionista che all’utente medio, parliamo di ben 294,99€ su Amazon; per gli appassionati del settore mi è inevitabile far notare che con questo budget si riesce ad assemblare una tastiera meccanica silenziosa e compatta migliore ma ovviamente non avrebbe le peculiarità che rendono le HHKB speciali.

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Liberato Stassano
Ho varie passioni che ruotano intorno alla tecnologia come gli smartphone, i PC e i videogiochi ma con la diffusione delle cuffie wireless mi sono avvicinato sempre di più al mondo dell'audio fino a rimanerne stregato e diventarne un grande appassionato.