Da una recente rivelazione emerge l’interesse di OpenAI, la potente realtà nel settore dell’intelligenza artificiale, nel campo dell’hardware. Una mossa che potrebbe rivoluzionare l’interfaccia uomo-macchina.

Nel dinamico panorama tecnologico, le alleanze tra giganti del settore possono spesso segnare l’inizio di rivoluzioni. Una recente notizia da The Information rivela che Sam Altman, l’amministratore delegato di OpenAI, ha avuto incontri con Jony Ive, il noto ex designer di Apple, discutendo della prospettiva di creare un “nuovo dispositivo hardware AI”. Il fatto che anche Masayoshi Son, amministratore delegato del colosso di investimenti SoftBank, sia stato coinvolto nelle discussioni rende la questione ancora più intrigante.

Le informazioni attualmente disponibili sulle conversazioni tra questi influenti attori del settore tecnologico sono scarse. Il vero esito delle discussioni, se vi sia una collaborazione in corso, e quali membri siano coinvolti nella realizzazione dell’idea, rimangono avvolti nel mistero.

Un dettaglio che suscita particolare curiosità è la natura stessa del “nuovo dispositivo hardware AI”. Non è ancora chiaro se stiamo parlando di uno smartphone basato sull’IA. Ma, considerando la profonda esperienza e competenza di Jony Ive, in particolare con prodotti iconici come iPod e iPhone, sembra probabile che uno smartphone potrebbe essere il prossimo grande passo per un dispositivo dominato dall’IA. Ancora incerta, invece, la questione se il progetto verrà sviluppato direttamente da OpenAI o se sarà il frutto di un’altra realtà industriale.

OpenAI ha guadagnato grande notorietà per la sua creazione ChatGPT, un chatbot basato sull’IA con capacità impressionanti di elaborazione del linguaggio naturale. L’efficacia di ChatGPT nel rispondere alle richieste degli utenti l’ha rapidamente elevato a uno dei top player nel campo dell’IA. Il suo successo non è passato inosservato: Microsoft ha fatto un investimento massiccio di 10 miliardi di dollari in OpenAI, portando la tecnologia sottostante ChatGPT nella sua piattaforma Bing Chat. Questa mossa ha fornito a Microsoft un prezioso vantaggio nella corsa all’intelligenza artificiale, mettendola in competizione diretta con titani come Google e Apple.

Sembra quindi un percorso naturale per OpenAI voler esportare le sue avanzate capacità di intelligenza artificiale direttamente nei dispositivi che milioni di utenti utilizzano quotidianamente. Uno smartphone basato sull’IA potrebbe rappresentare non solo l’evoluzione della tecnologia, ma anche l’inizio di una nuova era in cui l’intelligenza artificiale diventa un’entità sempre presente nella vita quotidiana, pronta ad assistere e guidare gli utenti in ogni momento.

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Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.