Michael Kagan, CTO di NVIDIA, ha confermato che NVIDIA non è più interessata al cryptomining. L’azienda vuole ora concentrarsi sulle soluzioni per l’IA.

Un portavoce di NVIDIA ha dichiarato al The Guardian: “Tutte queste operazioni di criptovaluta necessitavano di un’elaborazione in parallelo e noi siamo i migliori, quindi la gente ha programmato le nostre GPU per utilizzarle a questo scopo. Ne hanno acquistate molte e poi tutto è crollato, perché non fanno nulla di utile per la società”. Il messaggio è chiaro: per l’azienda californiana le criptovalute sono un ricordo del passato.

Tuttavia, NVIDIA ha tratto grandi vantaggi dalla mania del cryptomining. Un tempo era impossibile trovare le sue schede grafiche “consumer” più potenti perché erano molto popolari tra i minatori di Bitcoin, con grande disappunto dei giocatori “comuni”. Sebbene NVIDIA abbia pubblicamente negato di supportare questo mercato, limitando talvolta le capacità dei suoi componenti nel software, ha comunque rilasciato diverse GPU dedicate a questa disciplina. La NVIDIA CMP 170HX, un tempo considerata la migliore scheda grafica per il mining di Ethereum, ne è un esempio.

NVIDIA sta dirigendo le sue risorse verso l’IA e sta dicenso addio al cryptomining

Prima del 2022, l’utilizzo di più schede grafiche per risolvere complesse equazioni matematiche e convalidare le transazioni sulla blockchain era uno degli ingranaggi del sistema. Da allora, il panorama è cambiato. In primo luogo, con l’adozione di un algoritmo di consenso meno dispendioso in termini energetici, il Proof of Stake, e in secondo luogo con l’avvento dell’intelligenza artificiale.

In occasione di una conferenza tenutasi la scorsa settimana, il CEO di NVIDIA Jensen Huang ha annunciato la nuova direzione della sua azienda. Secondo lui, l’intelligenza artificiale generativa “reinventerà quasi tutti i settori”. La sua azienda sta già raccogliendo i frutti dell’attuale mania per queste nuove tecnologie. Giganti della Silicon Valley come Microsoft, Oracle e Amazon stanno già acquistando decine di migliaia di nuovi chip dedicati all’IA, come NVIDIA A100 e H100.

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