La divisione giapponese di Nintendo ha implementato una nuova politica in base alla quale il suo team di riparazione può rifiutarsi di riparare o sostituire un prodotto se il cliente che lo ha inviato si comporta male.

Come riportato da Kyodo News, a ottobre l’azienda ha modificato la pagina sul supporto alle riparazione per aggiungere nuove regole per i giocatori che inviano hardware difettoso per la riparazione.

Sappiamo tutti quanto sia frustrante avere a che fare con un prodotto rotto, soprattutto se si tratta di un oggetto personale come una console per videogiochi. Dalla sua uscita nel 2017, i Joy Con, i comandi in dotazione alla Nintendo Switch, sono stati oggetto di numerose lamentele da parte degli utenti a causa di problemi di deriva.

Per quanto la situazione possa sembrare frustrante, c’è chi finisce per esagerare nel trattare con il personale di supporto, arrivando a essere estremamente irrispettoso. In risposta a ciò, Nintendo sta implementando una nuova politica di riparazione.

Quando si effettua una richiesta su un prodotto riparato, si prega di astenersi dall'utilizzare qualsiasi azione (incluse ma non limitate a quelle elencate di seguito) che vada al di là di ciò che è socialmente accettabile come mezzo per soddisfare la richiesta. 

Se riteniamo che una di queste azioni abbia avuto luogo, potremmo rifiutarci di sostituire o riparare il prodotto. Inoltre, qualora la Società ritenga la condotta dolosa, contatterà le forze dell'ordine, un legale, ecc. e prenderà le misure appropriate.

Secondo il sito web, le azioni che possono indurre Nintendo a rifiutarsi di riparare un prodotto includono:

  • intimidazioni o minacce
  • commenti offensivi o denigratori
  • violazione della privacy
  • richieste eccessive, come ad esempio una riparazione gratuita quando la garanzia è scaduta
  • pretendere le scuse di Nintendo o del suo personale senza una ragionevole motivazione
  • ripetere eccessivamente la stessa richiesta o reclamo
  • commenti diffamatori sui social media o sui siti web
Abbiamo preso la decisione dopo aver concluso che i nostri clienti avrebbero capito grazie alla reputazione che ci siamo costruiti per rispondere fedelmente a loro.

La decisione di Nintendo è stata elogiata da un funzionario del Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare giapponese, che ha affermato: “Alcune società hanno iniziato a prendere una posizione risoluta contro il problema, il che è efficace”.

Si tratta certamente di un ottimo modo per garantire il benessere e il rispetto dei propri dipendenti, cosa che negli ultimi anni si è rivelata sempre più necessaria nell’industria dei videogiochi, soprattutto a causa degli esposti fatti da dipendenti ed ex dipendenti di Activision Blizzard.

Pensi che altre aziende dovrebbero adottare una posizione simile a Nintendo?

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