La riparabilità rimane un enigma: il team iFixit esamina la nuova versione del Mac Pro, scoprendo una politica di aggiornamenti meno flessibile per l’utente.

In un recente teardown effettuato da iFixit, si è potuto osservare come il nuovo Mac Pro di Apple, insieme alla sua versione del 2019, abbia una struttura interna tale da rendere impraticabili eventuali aggiornamenti da parte dell’utente.

Il famoso team di esperti in riparazione hardware ha pubblicato un video di quattro minuti sul proprio canale, nel quale sono stati mostrati i componenti interni del nuovo prodotto del gigante tecnologico di Cupertino.

Sorprendentemente, sembra che Apple stia utilizzando la stessa soluzione di raffreddamento implementata nella generazione con processore Intel. Questo dettaglio fa ipotizzare che la società potrebbe essere intenzionata a sfruttare le scorte in eccesso di tali componenti, al fine di ottimizzare le risorse e ridurre i costi.

Oltre a ciò, è stato notato che Apple continua ad utilizzare una scheda madre di dimensioni considerevoli, a differenza di quanto visto nel MacBook Air da 15 pollici. Tuttavia, è importante sottolineare che si tratta di prodotti con finalità e pubblico molto diversi.

Un’altra scoperta di rilievo riguarda la memoria RAM: non è possibile aggiornarla. Questo significa che chi desidera acquistare un Mac Pro dovrà optare per una variante con più RAM al momento dell’acquisto, pena la gestione futura del dispositivo che potrebbe risultare problematica.

Il team di iFixit, alla fine del video, non ha potuto dare una valutazione precisa sulla riparabilità del Mac Pro. Anzi, hanno concluso la produzione con un tentativo umoristico di grattugiare del formaggio con la tower del PC, segnalando in modo ironico le rigidità della struttura.

In definitiva, le scoperte di iFixit sollevano alcuni interrogativi sulla strategia di Apple in termini di aggiornabilità e riparabilità dei propri dispositivi. Una politica che sembra sempre più indirizzata verso un modello di obsolescenza programmata, nel quale l’utente ha una minore capacità di intervento e personalizzazione del proprio dispositivo.

Per gli appassionati del settore, sarà interessante continuare a seguire le indagini del team iFixit, in attesa dello smontaggio del MacBook Pro con chip M2 annunciato.

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