Un nuovo sensore sviluppato dall’Università di Koç misura la freschezza degli alimenti e invia avvisi su uno smartphone se un alimento è avariato.

Non è sempre facile valutare se un alimento è ancora commestibile. In primo luogo, perché la durata di conservazione dipende dall’ambiente. In secondo luogo, non tutti sono ugualmente sensibili. Naturalmente, esistono dispositivi in grado di misurare la commestibilità di un alimento. Finora, però, questi dispositivi dovevano essere maneggiati da esperti e non erano disponibili per il grande pubblico.

E se un dispositivo che usiamo tutti i giorni potesse dirci quanto è fresco un alimento? E se questo dispositivo fosse uno smartphone? Questo potrebbe rendere la nostra vita molto più semplice. Un gruppo di ricercatori dell’Università turca di Koç ha sviluppato un sensore che misura la freschezza degli alimenti e visualizza i risultati su uno smartphone tramite un’applicazione. Il sistema è estremamente pratico, anche se funziona solo con carne e pesce.

Come funziona? Partiamo dalle basi. Quando la carne si decompone, produce una sostanza chiamata “ammina biogena”. Questa sostanza è tossica. Quando questo livello raggiunge una certa soglia, il cibo non è più commestibile. I ricercatori hanno quindi creato un sensore che misura il livello di ammine biogene negli alimenti. Questo componente, che misura 2 centimetri quadrati e pesa 2 grammi, funziona senza batteria. È dotato di un sensore NFC che, come le carte di credito, utilizza l’energia del suo ospite (in questo caso uno smartphone). Grazie a questa energia, il sensore può effettuare misurazioni e trasmettere i risultati. Il tutto in tempo reale.

Per sapere se un pezzo di carne è ancora sicuro da mangiare, basta aprire un’applicazione e avvicinare il telefono (compatibile con NFC) al sensore. In pochi istanti viene visualizzato il risultato. I ricercatori sostengono che questo componente è molto facile e molto economico da produrre. Potrebbe essere utilizzato dai consumatori, naturalmente, ma anche dai professionisti e dai distributori dell’industria alimentare.

Non è la prima volta che la tecnologia si interessa al cibo. Nel 2021, Apple ha depositato un brevetto per misurare la freschezza di alcuni alimenti utilizzando un sensore a infrarossi. L’impatto di questo sensore potrebbe essere enorme se si diffondesse, sia in termini di salute che di economia o di ambiente. In primo luogo, il consumo di cibo potrebbe essere più sicuro. In secondo luogo, si ridurrebbero gli sprechi. Ricordiamo che un terzo del cibo prodotto nel mondo viene buttato via perché inadatto al consumo. E i rifiuti prodotti da questi scarti generano il 10% dei gas serra.

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