Il Cile ha impiegato la prima boa intelligente per proteggere le balene dalle collisioni con le navi. Il progetto mira a proteggere tutta la rotta migratoria.

Le balene sono esposte a numerose minacce da parte dell’uomo, fra queste le collisioni con le navi: si stima che ogni anno muoiano dai 18.000 ai 25.000 animali per questo motivo. Tuttavia, la tecnologia potrebbe offrire un modo per ridurre al minimo questi eventi e preservare le balene. Reuters riporta che il governo cileno e la Fondazione MERI hanno dispiegato la prima boa intelligente della Blue Boat Initiative, uno sforzo per salvaguardare le balene e tracciare gli ecosistemi sottomarini. Il dispositivo, che galleggia nel Golfo di Corcovado a 1.100 chilometri di distanza dal Cile, segnala alle navi la presenza di balene blu, megattere, balene franche nelle vicinanze per evitare incidenti. 

La tecnologia utilizza sensori oceanografici e il software LIDO (Listening to the Deep Ocean Environment), dotato di intelligenza artificiale, per determinare il tipo e la posizione di un mammifero acquatico. Inoltre, controlla la salute dell’oceano monitorando i livelli di ossigeno, la temperatura e altri criteri. Questi dati aggiuntivi potrebbero aiutare anche a studiare i cambiamenti climatici e il loro impatto sulla vita marina.

L’iniziativa mira ad installare sei o più boe per proteggere le balene in tutto il golfo ma l’idea a lungo termine per i membri del progetto è quella di poter coprire l’intera rotta migratoria delle balene tra l’Antartide e l’equatore riducendo le collisioni nell’intero habitat di queste creature. Inoltre grazie ai vari rilevamenti le boe possono aiutare ad informare meglio i governi in materia di conservazione e ambiente.

La tecnologia potrebbe essere importante sia per gli esseri umani che per le balene. Oltre al loro ruolo in ecosistemi delicatamente equilibrati, le balene contribuiscono a catturare CO2 e a ridistribuire il calore attraverso le correnti oceaniche.

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Carolina Napolano
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