Huawei sembra aver superato le sanzioni degli Stati Uniti e, per rafforzare l’inizio di una nuova era per il gigante tecnologico cinese, le indiscrezioni iniziate domenica scorsa 1° gennaio sostengono che l’azienda potrebbe lanciare nuovi chip per smartphone con processi a 14 e 12 nanometri da HiSilicon, la sua fonderia, nel 2023.
Come suggerito da una nota fuga di notizie del settore, i chip sono recentemente entrati in produzione di massa e uno di essi sembra essere in programma per essere utilizzato presto in un dispositivo specifico. Le tecnologie saranno utilizzate anche in altri tipi di dispositivi oltre ai telefoni cellulari, come fitness tracker e smartwatch.
Sebbene il leaker non citi esplicitamente il nome di Huawei, precedenti indiscrezioni sostenevano che l’azienda cinese stesse lavorando a una nuova tecnologia per produrre il presunto Kirin 9100 con processo produttivo “3D” a 14 nanometri. All’epoca si pensava che questo processo datato potesse fornire prestazioni paragonabili a quelle di un chip con transistor a 5 nanometri.
L’insider aggiunge che questo non sarà un processore per smartphone top di gamma, quindi è possibile che Huawei utilizzi i processori a 12 e 14 nanometri solo negli smartphone più semplici e nei dispositivi IoT. Non c’è ancora una previsione per il lancio di un chip avanzato, ma è certo che questo non avverrà nel 2023.
Vale la pena ricordare che Qualcomm produce attualmente i suoi chip per orologi e smart band con processo a 4 nanometri e, nonostante questo vantaggio, molti indossabili dotati di questa tecnologia sono ancora indietro rispetto ai cinesi in termini di autonomia, quindi la concorrenza nel segmento dovrebbe rimanere agguerrita.
Dopo il divieto di lavorare con TSMC, Huawei ha avuto problemi a mantenere la sua produzione di chip, ma l’azienda non sembra intenzionata a rinunciare ai segmenti in cui opera. Nel 2023 è previsto il lancio del Huawei P60, il suo nuovo smartphone di punta, e del Huawei Watch GT 4.
