Google ha annunciato oggi che nei prossimi mesi abiliterà una nuova impostazione di offuscamento SafeSearch come impostazione predefinita per tutti gli utenti. Il filtro è stato progettato per aiutare le persone a proteggere se stesse e le loro famiglie dall’incontrare inavvertitamente immagini esplicite su Google Search. Il gigante della ricerca afferma di aver annunciato la funzione oggi in occasione del Safer Internet Day.

Martedì 07 gennaio Google ha annunciato che SafeSearch, il suo meccanismo di sicurezza che blocca i risultati con contenuti espliciti, sarà attivato di default per tutti gli utenti nei prossimi mesi. La funzione nasconde automaticamente la pornografia, la violenza, il gore e le caratteristiche correlate dalla visualizzazione della ricerca.

Se l’intelligenza artificiale rileva uno degli elementi nelle immagini mostrate nei risultati di ricerca, Google applicherà un forte effetto di sfocatura e sottoesposizione e visualizzerà la dicitura: “Questa immagine potrebbe contenere contenuti espliciti”. Ci saranno pulsanti per gestire l’impostazione della funzione e un’opzione per visualizzare l’anteprima della foto.

Quando si accede alle impostazioni di SafeSearch, ci sono opzioni che variano il livello di protezione contro i contenuti espliciti. “Filtro” nasconde automaticamente tutte le immagini, il testo e i link, mentre “Sfocatura” nasconde solo le immagini esplicite. Il primo è predefinito per gli utenti di età inferiore ai 18 anni.

Quando l’impostazione diventa predefinita, Google vi informerà dell’attivazione automatica di SafeSearch. Facciamo notare che la modifica si applica solo ai risultati della ricerca. Il meccanismo di protezione non funziona quando si accede a siti di terzi.

Il gigante tecnologico ha dotato SafeSearch di BERT, un algoritmo di intelligenza artificiale che aiuta a identificare i contenuti espliciti indesiderati nei risultati di ricerca e a bloccarli quando sono critici per l’esperienza dell’utente. Altri progressi dell’azienda in questo settore sono stati presentati all’ultimo evento I/O per Search, Lens e altri servizi.

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