In attesa della patch ufficiale, Big G offre ai possessori di dispositivi Google Pixel una soluzione temporanea per risolvere i recenti inconvenienti di archiviazione, richiedendo un minimo di competenza tecnica.

Google ha riconosciuto un bug che affligge l’archiviazione sui dispositivi Pixel, causando preoccupazioni tra gli utenti su come poter risolvere efficacemente il problema senza perdere dati preziosi. In risposta, l’azienda ha introdotto un intervento manuale temporaneo, che, sebbene possa risultare complesso per alcuni utenti, promette di risolvere il problema per chi è disposto a cimentarsi con un po’ di tecnologia.

La soluzione di Google richiede l’uso di un computer e una conoscenza base del prompt dei comandi o del terminale, a seconda del sistema operativo utilizzato (Windows, MacOS o Linux). Questo approccio, sebbene non adatto a tutti, rappresenta un’opzione immediata per coloro che non vogliono attendere il rilascio di una patch ufficiale.

Per procedere con questa soluzione temporanea, gli utenti devono attivare le opzioni sviluppatore sul loro dispositivo Pixel, abilitando in particolare il debug USB. Questo processo inizia con un semplice tocco ripetuto sul numero di build nelle “Informazioni del telefono” e prosegue con l’abilitazione del debug USB nelle “Opzioni sviluppatore” all’interno delle impostazioni di sistema.

Una volta abilitate le opzioni necessarie, il Pixel deve essere collegato a un PC tramite un cavo USB. Gli utenti dovranno quindi scaricare e utilizzare Android Debug Bridge (ADB), uno strumento di riga di comando parte dell’SDK di Android, per eseguire comandi specifici che disinstallano i componenti software problematici.

I comandi forniti da Google sono:

  • ./adb disinstalla com.google.android.media.swcodec
  • ./adb disinstalla com.google.android.media

Questi passaggi dovrebbero, secondo Google, risolvere i problemi di archiviazione senza comportare la perdita di dati. La compagnia ha fornito documentazione dettagliata e link per il download degli strumenti necessari, offrendo assistenza passo dopo passo per coloro che scelgono di tentare questa soluzione.

È importante sottolineare che sebbene questa procedura possa offrire un rimedio temporaneo, potrebbe non essere adatta per tutti gli utenti. Coloro che non si sentono a proprio agio nell’eseguire comandi ADB o che preferiscono una soluzione meno tecnica e consigliato attendere il rilascio della patch ufficiale da parte di Google.

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