L’inclusione di Google Meet tra le applicazioni “core” di Android preoccupa gli utenti per lo spazio di archiviazione occupato.

Nell’ambiente Android, la presenza di bloatware, ovvero applicazioni preinstallate che spesso non vengono utilizzate dagli utenti, è un problema noto. Tuttavia, una recente strategia di Google ha aggiunto un altro livello di complessità a questa problematica. Google Meet, il servizio di videoconferenza del gigante della tecnologia, è stato recentemente promosso allo status di applicazione “core” su Android, secondo il noto Mishaal Rahman. Questa decisione implica che Google Meet sarà installato di default su tutti i dispositivi con il sistema operativo Android e, diversamente dalle app “flessibili”, non potrà essere disinstallato.

Questa notizia potrebbe non influenzare coloro che utilizzano regolarmente Google Meet. Tuttavia, per la maggior parte degli utenti Android, questa app preinstallata rappresenta un’occupazione di spazio di archiviazione indesiderata. Nella versione precedente, Google Meet era considerata un’app “flessibile”, il che significava che, sebbene preinstallata, poteva essere rimossa a discrezione dell’utente. Con il nuovo aggiornamento, invece, l’applicazione diventa parte integrante del sistema operativo, rendendo impossibile la sua disinstallazione.

Questa scelta di Google suscita preoccupazioni per vari motivi. In primo luogo, il consumo di spazio di archiviazione su dispositivi già sovraccarichi di app e dati può essere un fastidio per molti utenti. Inoltre, l’impossibilità di rimuovere il bloatware limita la personalizzazione e la gestione efficiente dello spazio da parte degli utenti.

Per coloro che desiderano sbarazzarsi del bloatware, le opzioni sono limitate. Il rooting dello smartphone è una possibile soluzione, ma è un processo tecnico che non è raccomandato per gli utenti meno esperti. Inoltre, il rooting può invalidare la garanzia del dispositivo e comportare rischi di sicurezza.

In assenza di soluzioni praticabili, agli utenti non resta che “farsene una ragione”, come suggerito nel report. La speranza è che la presenza di Google Meet non incida in modo importante sulle prestazioni complessive del dispositivo, considerando che la quantità di spazio occupata da un’app singola potrebbe essere relativamente piccola. Tuttavia, per alcuni utenti, anche questo piccolo spazio di archiviazione potrebbe essere prezioso.

Articolo precedenteMrBeast porta i suoi contenuti su Amazon Prime Video
Articolo successivoGoogle Foto: arriva la funzione Stack per raggruppare le foto simili
Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.