Google sta lanciando da oggi una versione beta di Privacy Sandbox per Android. Il programma è il tentativo dell’azienda di combinare la privacy degli utenti con la pubblicità mirata, un aspetto su cui il gigante della ricerca ha lavorato per anni nel suo progetto di abbandonare il tracciamento del web basato sui cookie.

In questo periodo dell’anno scorso, Google ha rivelato di essere al lavoro su un’iniziativa pluriennale per migliorare la privacy e rimodulare il tracciamento degli annunci sui telefoni Android, portando la piattaforma mobile in linea con la funzione App Tracking Transparency di Apple per iOS. Dopo il rilascio di un’anteprima per gli sviluppatori lo scorso aprile, Google ha dichiarato che la prima beta di Privacy Sandbox su Android inizierà a essere distribuita domani a un numero limitato di dispositivi Android 13, consentendo a utenti e sviluppatori di testare la nuova tecnologia nel mondo reale. L’accesso alla beta si espanderà “nel tempo” e i dispositivi selezionati per partecipare riceveranno una notifica Android che informerà gli utenti della loro idoneità.

La Privacy Sandbox su Android è un insieme di strumenti che mirano a creare un nuovo standard per le modalità di accesso alle informazioni sui consumatori da parte di inserzionisti e siti web senza compromettere la privacy degli utenti. Attualmente ai dispositivi Android viene assegnato un “ID pubblicitario Android” univoco e reimpostabile dall’utente, che viene utilizzato per tracciare il comportamento dell’utente e costruire un profilo pubblicitario personale che può essere utilizzato dagli sviluppatori di app. La Privacy Sandbox mira a sostituire questo ID pubblicitario con API che preservano la privacy e che, secondo Google, limiteranno la condivisione dei dati dell’utente con terze parti e rimuoveranno gli identificatori cross-app, pur continuando a supportare annunci pubblicitari personalizzati.

“La beta di Privacy Sandbox fornisce nuove API progettate con la privacy al centro e che non utilizzano identificatori che possono tracciare l’attività dell’utente in tutte le app e i siti web”, ha dichiarato Anthony Chavez, vicepresidente di Google per Privacy Sandbox. “Le applicazioni che scelgono di partecipare alla beta possono utilizzare queste API per mostrare all’utente annunci pertinenti e misurarne l’efficacia”.

La Privacy Sandbox per Android presenta alcune analogie con il progetto Privacy Sandbox per il web di Google, che mira a iniziare a eliminare gradualmente i cookie di terze parti in Chrome entro il 2024. Google afferma che i due progetti condividono la “visione comune di migliorare la privacy degli utenti supportando al contempo le principali funzionalità aziendali”, ma utilizzano tecnologie diverse e saranno sviluppati in modo indipendente.

Gli utenti selezionati per partecipare alla beta possono gestire quali interessi personali possono essere indirizzati dagli annunci pubblicitari accedendo alla sezione Privacy Sandbox delle impostazioni. Ad esempio, se vedete annunci di articoli da campeggio e sacchi a pelo, Android potrebbe aver supposto, in base alle applicazioni scaricate e all’attività dell’applicazione, che siate interessati all’argomento “Outdoors”, che potrete vedere elencato in questa vista. Gli utenti possono bloccare gli argomenti per i quali non vogliono essere presi di mira e rinunciare o tornare a partecipare alla beta in qualsiasi momento.

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