Il Galaxy Watch 7 Pro di Samsung dovrebbe avere una batteria da 590 mAh, offrendo un’autonomia di oltre due giorni, mentre i modelli standard avranno un’autonomia media di circa due giorni.

Samsung si prepara a rinnovare la sua linea di smartwatch con il lancio della nuova serie Galaxy Watch 7, introducendo tre nuovi modelli che promettono di combinare eleganza, funzioni avanzate e, per il modello Pro, un’autonomia superiore alla media. Tra questi, il Galaxy Watch 7 Pro si distingue per offrire caratteristiche che lo rendono particolarmente attraente per gli utenti alla ricerca di una maggiore durata della batteria.

Fonti vicine al produttore sudcoreano rivelano che, seguendo le orme del suo predecessore, il Galaxy Watch 5 Pro, il nuovo Galaxy Watch 7 Pro sarà equipaggiato con una batteria da 590 mAh. La capacità è progettata per garantire circa due giorni di autonomia, o anche più, con un utilizzo tipico e senza l’attivazione della modalità Always On Display. Questa caratteristica si preannuncia come un elemento distintivo che potrebbe attrarre numerosi consumatori verso il modello Pro.

La nuova generazione includerà anche una presunta variante Galaxy Watch 7 Classic e un modello quadrato standard, ampliando così la serie di opzioni disponibili per soddisfare diverse preferenze e necessità. Tuttavia, rimane l’incognita riguardo all’introduzione del modello quadrato, che rappresenterebbe una novità assoluta per la serie di smartwatch Samsung da quando l’azienda ha adottato il sistema operativo Google Wear OS.

Al momento, non ci sono informazioni dettagliate sulla capacità della batteria degli altri modelli, ma è ragionevole aspettarsi un’autonomia media di circa due giorni, in linea con gli standard attuali degli smartwatch. Per quanto riguarda le funzioni, si prevede che i nuovi modelli Galaxy Watch 7 mantengano le stesse opzioni salute della generazione corrente. Queste includono monitoraggio della frequenza cardiaca, monitoraggio del sonno e attività fisica, oltre a funzioni di sicurezza come SOS di emergenza e lettura della bioimpedenza.

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Carolina Napolano
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