Facebook Messenger, gli adesivi generati dall’intelligenza artificiale sembrano non avere limiti, il che può essere sorprendente quanto rischioso.

Il più delle volte l’aggiunta di nuove funzionalità porta novità positive come, ad esempio, l’integrazione recente di nuovi controlli parentali per Facebook Messenger. Purtroppo però non sempre è così. Pare infatti che l’integrazione dell’intelligenza artificiale annunciata di recente nell’applicazione per generare adesivi che possano personalizzare le conversazioni possa creare qualche problema se l’azienda non interverrà ponendo dei limiti adeguati.

Alcuni utenti hanno avuto la possibilità di generare adesivi IA utilizzando l’applicazione. L’idea è quella di consentire agli utenti di reagire in modo sempre più personalizzato ai messaggi. Il problema è che Facebook non ha posto limiti all’immaginazione degli utenti, il che può rappresentare un serio rischio.

L’utente Pioldes sul suo profilo X (ex Twitter) ha condiviso delle schermate del suo account. Ha voluto testare i limiti dell’intelligenza artificiale dell’app e questo ha portato a generare Karl Marx con un petto generoso, il posteriore di Justin Trudeau e bambini soldato, solo per dirne alcuni.

Inizialmente questo può far sorridere, eh, sì, potrebbe essere davvero divertente. Se non fosse che chiunque, anche i più piccoli, potrebbero fare esattamente la stessa cosa e lo scherzo potrebbe degenerare e, diciamo la verità, non solo per i più piccoli.

Nei commenti alla pubblicazione di Pioldes, si legge un po’ di tutto, fra sorpresa e preoccupazione e non manca chi prevede già una causa contro Meta.

Gli sticker generati dall’intelligenza artificiale sono stati annunciati la scorsa settimana insieme ad un nuovo editor di immagini AI, con lo scopo di rivoluzionare le conversazioni e permettere una maggiore personalizzazione. Sono attualmente in fase di distribuzione per alcuni utenti in lingua inglese e dovrebbero poi arrivare ad un pubblico più ampio. Prima di allora è auspicabile che vengano apportate delle doverose modifiche.

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Carolina Napolano
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