Una crescente ondata di reclami da parte degli utenti suggerisce un cambio di atteggiamento in ChatGPT, il noto chatbot di OpenAI, che sembra esitare nel fornire assistenza diretta.

ChatGPT, l’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI, è stata salutata come un passo rivoluzionario verso il futuro. Tuttavia, recenti osservazioni degli utenti indicano un cambiamento inaspettato nel comportamento del chatbot: una tendenza alla “pigrizia”, come alcuni hanno descritto. Questo articolo esplora le implicazioni di questa tendenza e le reazioni della comunità online.

Gli utenti di ChatGPT hanno segnalato una tendenza preoccupante nelle ultime settimane: il chatbot sembra riluttante a svolgere i compiti assegnatigli, spingendo invece gli utenti a compiere le azioni da soli. Anziché fornire risposte dirette, ChatGPT fornisce suggerimenti generici, lasciando gli utenti con più domande che risposte. Questo comportamento è in netto contrasto con la sua reputazione precedente di assistente affidabile e proattivo.

I social media, in particolare X (ex Twitter) e altri forum, sono stati inondati di lamentele e osservazioni su questa nuova tendenza di ChatGPT. Gli utenti hanno condiviso screenshot e aneddoti, evidenziando la frustrazione crescente nei confronti di un assistente che un tempo era considerato estremamente utile. Alcuni utenti hanno persino scherzato sul dover “ingannare” il sistema per ottenere risposte adeguate, una situazione che evidenzia sia l’umorismo che la preoccupazione della comunità.

Fortunatamente, OpenAI ha riconosciuto il problema. La società ha dichiarato di essere al lavoro su una soluzione, sebbene non sia stata fornita una data precisa per un eventuale aggiornamento o correzione. Questo riconoscimento è un dato positivo, ma lascia aperte domande sulle cause di questo cambiamento di comportamento e sulle tempistiche per una risoluzione.

La causa esatta dietro la “pigrizia” di ChatGPT rimane un mistero. Alcuni speculano che possa essere una conseguenza di aggiornamenti recenti o di modifiche agli algoritmi. Altri suggeriscono che possa essere una forma di autoregolamentazione da parte dell’intelligenza artificiale, anche se questa teoria è più fantascientifica che basata su fatti concreti. Indipendentemente dalla causa, la comunità è in attesa di una risoluzione.

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Carolina Napolano
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