Per Martin Eberhard, cofondatore di Tesla, fare dell’Autopilot la priorità del brand è un grosso errore. In una lunga intervista a Insider, l’ex dirigente critica la strategia e la politica di Elon Musk. Vediamo i dettagli…

Se Elon Musk è oggi il volto di Tesla, il miliardario non è il fondatore della casa automobilistica. Tesla è stata infatti fondata nel 2003 da due uomini: Martin Eberhard e Marc Tarpenning. Solo un anno dopo, nel 2004, l’attuale proprietario di Twitter divenne presidente del consiglio di amministrazione della società.

Negli anni successivi, i rapporti tra Elon Musk e Martin Eberhard non sono mai stati buoni e nel 2007 il miliardario ha estromesso Eberhard dalla carica di CEO dell’azienda. Da allora, Martin Eberhard ha continuato la sua carriera nell’industria automobilistica e ha contribuito al lancio di diverse auto elettriche.

Criticata la diversificazione delle attività di Tesla

Mentre Elon Musk presenterà la strategia futura di Tesla in una nuova conferenza dell’Investor Day il 1° marzo 2023, Martin Eberhard ha appena rilasciato una lunga intervista al sito web Insider. L’occasione per questo veterano di esprimere il suo punto di vista sull’attuale politica dell’azienda.

In particolare, critica l’acquisizione del 2016 di Solar City, un’azienda specializzata in energia solare, che definisce una “distrazione” per Tesla. Va ricordato che questa acquisizione è stata sottoposta al controllo delle autorità. Il motivo era che era gestita da Lyndon Rive, cugino di Elon Musk. All’epoca, alcuni azionisti intrapresero addirittura un’azione legale contro il capo di SpaceX. Secondo loro, l’acquisizione aveva un solo scopo: salvare Solar City, che all’epoca era in difficoltà.

Autopilot, la tecnologia che minaccia Tesla

In questa intervista, Martin Eberhard parla anche di Autopilot attualmente sotto indagine, che considera la principale minaccia per il futuro del brand. “Secondo me, dobbiamo uscire dall’abitudine di pensare che queste tecnologie di guida autonoma siano necessariamente collegate alle auto elettriche. Vorrei che si pensasse a realizzare auto che la gente possa guidare”, afferma.

Pur trovando queste tecnologie particolarmente utili, soprattutto per sviluppare migliori ausili alla guida, disapprova il fatto che la guida autonoma sia diventata il fulcro della comunicazione di Tesla. “Tenete presente che tutte queste stronzate sull’FSD (ndr: Full Self Driving, il sistema di guida autonoma di Tesla), sull’autopilota, non esistevano quando c’ero io. Eravamo ancora impegnati a far funzionare l’auto e non ci abbiamo mai pensato. È arrivato dopo. Richiede un budget molto, molto più grande di quello che avevamo all’epoca”, ha dichiarato.

Per Martin Eberhard un’auto non è un iPhone

Secondo lui, Elon Musk e Tesla stanno commettendo un terribile errore nel considerare “un’auto come una piattaforma software, come un iPhone o altro”. Su questo punto, gli eventi recenti gli danno ragione. Ogni aggiornamento del software dell’SDF beta è caratterizzato dalla comparsa di nuovi bug. Recentemente, Tesla ha ammesso che l’SDF potrebbe causare incidenti, a causa di malfunzionamenti che permettono al “veicolo di agire in modo non sicuro agli incroci”. A seguito di ciò, Tesla ha emesso un richiamo massiccio rivolto alle 362.000 auto equipaggiate con l’SDF negli Stati Uniti. 

“Ho un iPhone e ogni volta che ricevo un aggiornamento del software ci sono dei bug. Non è un grosso problema, è solo un inconveniente per l’iPhone. Ma se questo tipo di bug compare, ad esempio, nel software che controlla i miei freni o lo sterzo, può ucciderti”, denuncia. Per Martin Eberhard, la tecnologia è ancora troppo immatura per essere utilizzata sulle strade. 

Come forse sapete, Martin Eberhard non è il primo a criticare Autopilot e SDF. Le tecnologie di guida autonoma di Tesla sono oggetto di diverse indagini ufficiali. L’NHTSA, l’agenzia federale responsabile della sicurezza stradale, sta indagando su Autopilot dall’agosto 2021 dopo un aumento degli incidenti che coinvolgono il sistema. Il 1° febbraio 2023, la casa automobilistica ha confermato che anche il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti stava indagando sull’SDF e su Autopilot. Infine, la Securities and Exchange Commission ha aperto un’indagine per verificare se Tesla abbia rilasciato dichiarazioni fuorvianti sulle capacità del suo software di guida autonoma.

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