Sotto la guida di Elon Musk, X (ex Twitter) potrebbe diventare un servizio a pagamento. Una mossa audace per combattere i bot o un tentativo disperato di rilancio?

X (ex Twitter), uno dei giganti dei social media, ha recentemente vissuto un’era turbolenta sotto la guida del controverso magnate Elon Musk. Da quando il miliardario ha acquisito le redini della società, ogni sua mossa è stata posta sotto il microscopio critico dell’opinione pubblica e dei media.

Uno degli eventi più scioccanti è stato il licenziamento di oltre 6.000 dipendenti, una drastica riduzione dell’80% del personale, subito dopo l’acquisizione di Twitter da parte di Musk. Contrariamente alle aspettative di molti, tale manovra non ha portato ai frutti sperati: nel giugno 2023, gli analisti del settore hanno rivelato che la valutazione di Twitter ha subito una vertiginosa caduta, perdendo due terzi del suo valore dall’acquisizione.

Di fronte a queste sfide, la pressione su Musk è aumentata per trovare una soluzione per rendere sostenibile il suo investimento da 44 miliardi di dollari. Una delle sue risposte è stata una versione rinnovata dell’abbonamento a Twitter Blue, ora conosciuto come Premium X. Questa nuova offerta, sebbene ambiziosa – con la possibilità di scrivere tweet estesi e di modificare i propri messaggi – non ha avuto l’attrazione prevista. Infatti, come riportato da Mashable, nell’aprile 2023 Premium X vantava solo 650.000 abbonati.

Con l’abbandono di inserzionisti e un calo degli introiti pubblicitari, Twitter si trova di fronte a un dilemma finanziario. Ma Musk, mai uno a corto di idee audaci, ha proposto una soluzione potenzialmente rivoluzionaria durante un’intervista con il Primo Ministro israeliano trasmessa su X. Ha annunciato l’intenzione di introdurre un abbonamento generale per l’uso di Twitter. A un prezzo inferiore rispetto all’abbonamento a Twitter Blue, Musk crede che questo modello a pagamento potrebbe non solo generare entrate, ma anche aumentare la sicurezza della piattaforma.

Secondo il miliardario, una delle principali motivazioni dietro questa mossa è la lotta contro i bot. La creazione di un canone mensile agirebbe come deterrente per gli operatori dei bot, dato che ogni bot avrebbe bisogno di associare una carta di credito valida all’account.

Ancora, la data esatta per l’implementazione di questa nuova struttura tariffaria non è stata confermata, e si attendono ulteriori dettagli da Musk e dal team dirigenziale di Twitter.

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