Windows 11 23H2: un aggiornamento cumulativo con il codice KB5027397, secondo le anticipazioni di Windows Central e PhantomOfEarth.

Windows 11 23H2: l’aggiornamento cumulativo che non rivoluzionerà il panorama tecnologico. Questo è il responso di alcune importanti testate specializzate del settore, come Windows Central e PhantomOfEarth, che hanno analizzato attentamente i segnali emessi da Microsoft in merito al futuro del suo sistema operativo. Secondo i loro preziosi consigli, sembra che l’atteso Windows 11 23H2 sarà un semplice “enablement package” basato sulla stessa piattaforma software della versione 22H2 attualmente in circolazione. In altre parole, si tratterebbe di un aggiornamento cumulativo simile a quelli che vengono scaricati ogni mese durante il Patch Tuesday.

Le prime indiscrezioni parlano di un nuovo numero di build (22631) e di una possibile pubblicazione della prima Beta già nella prossima settimana. Tuttavia, ciò che sorprende maggiormente degli ultimi sviluppi del settore è l’idea di Microsoft di rimandare l’uscita di Windows 12 di almeno tre anni. Per molti, infatti, l’arrivo di Windows 11 era solo un primo passo verso la prossima grande rivoluzione tecnologica. Invece, sembra che il gigante tecnologico di Redmond abbia deciso di consolidare la sua posizione e di concentrarsi sulla manutenzione e sulla sicurezza del sistema operativo.

Il focus sull’intelligenza artificiale, uno dei rumor più accreditati del momento, sembra del resto orientare gli sforzi degli sviluppatori verso una programmazione più stabile e precisa, anziché verso grandi cambiamenti. Del resto, la concorrenza di Apple e Google spinge Microsoft a mantenere alta l’attenzione sulla qualità della propria offerta, evitando di perdere quote di mercato a causa di bug e problemi imbarazzanti.

In questa prospettiva, la scelta di diventare più selettivi sui requisiti hardware non deve sorprendere. Microsoft, infatti, è sempre più attenta alla sicurezza delle sue applicazioni e dei suoi servizi, aggiornando costantemente i sistemi di protezione e di backup dei dati. Tuttavia, questa operazione non è piaciuta a tutti gli utenti, che vedono nella limitazione dei processori la fine della loro esperienza di utilizzo di Windows. Sarà interessante vedere come Microsoft risponderà a questi dubbi in futuro, fornendo prove concrete della bontà delle proprie scelte.

Infine, va ricordato che il programma Insider, lanciato dall’azienda nel 2014 per consentire agli utenti di testare le versioni Beta del sistema operativo, ha subito importanti modifiche recentemente. In particolare, Microsoft ha deciso di introdurre due nuovi canali di sviluppo, Dev e Beta, e di estendere la durata dei test da sei mesi a un anno. Ciò dimostra una maggiore attenzione ai feedback degli utenti e ai bisogni del mercato, che potrebbero suggerire nuove soluzioni e capacità da incorporare in Windows 11 23H2 e nelle future release.

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