Twitter lancia la funzione “pay-per-article” per gli editori, definita “il futuro del giornalismo” da Elon Musk. La nuova funzione permette agli editori di far pagare ai lettori l’accesso ai singoli articoli pubblicati sulla piattaforma.

Twitter introduce una nuova funzione che potrebbe offrire agli editori una nuova forma di guadagno dai propri contenuti. A partire dal prossimo mese, quello che prima era considerato il social network per eccellenza permetterà agli editori dei media di far pagare agli utenti l’accesso ai singoli articoli pubblicati sulla piattaforma. Elon Musk, CEO di Twitter, ha rivoluzionato il panorama dei social network annunciando ciò che potrebbe essere definito come “il futuro del giornalismo”.

Sebbene i dettagli sulla nuova funzione rimangano ancora vaghi, Musk ha dichiarato che il prezzo per singolo articolo sarà sicuramente più alto rispetto al costo di un abbonamento mensile e che si tratta di un’opzione per chi vuole leggere occasionalmente le notizie di un determinato giornale. Non è ancora chiaro, tuttavia, quali tipi di account e media saranno in grado di offrire questa tariffazione per articolo e qual è la commissione che Twitter prenderà sulla vendita.

Ma questo non ferma l’entusiasmo di molti editori, ansiosi di vedere in che modo la funzione potrà essere sfruttata al meglio. E si può immaginare come questo nuovo modo di monetizzare i contenuti possa rappresentare un grande passo avanti soprattutto per le pubblicazioni indipendenti o per quelle che non vantano enormi budget pubblicitari.

Tuttavia, la scelta di Twitter di incrementare le funzioni a pagamento per dare una svolta al business di cui necessitava potrebbe portare ad un salasso per gli editori, che comunque dovranno fare i conti con la percentuale di guadagno del social network.

Non è la prima volta che Twitter si muove nella direzione del pagamento: il badge di verifica, ad esempio, è diventato un vantaggio per l’abbonamento Blue da 10 euro al mese; il nuovo accesso alla API costerà ai clienti aziendali quasi 45.000 euro al mese. Questo potrebbe portare ad un distacco tra editori e Twitter e l’introduzione dei pagamenti potrebbe essere vista solo come un nuovo modo di rendere il social network più redditizio, piuttosto che come una soluzione per il miglioramento dell’ecosistema giornalistico.

In ogni caso, nonostante le incertezze sul funzionamento del nuovo sistema, Twitter rappresenta ancora un’importante piattaforma per la distribuzione del contenuto giornalistico. L’accesso ad un pubblico globale conferisce alla piattaforma una forza indiscutibile nel panorama dell’informazione e la possibilità per gli editori di monetizzare in modo più flessibile rispetto al classico modello di abbonamento potrebbe rappresentare un’importante opportunità da cogliere al volo.

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