Il governo australiano ha deciso di seguire gli Stati Uniti e ha approvato un divieto permanente di TikTok sui dispositivi utilizzati dai dipendenti pubblici.

Martedì 04 aprile, l’Australia ha bandito TikTok da tutti i dispositivi di proprietà del governo federale per problemi di sicurezza, unendosi ad altri paesi alleati degli Stati Uniti che hanno preso provvedimenti contro l’app video di proprietà cinese. Tale divieto sottolinea le crescenti preoccupazioni che la Cina possa utilizzare l’azienda con sede a Pechino per raccogliere dati degli utenti e promuovere la propria agenda politica, minando gli interessi della sicurezza occidentale.

TikTok, in risposta alla decisione dell’Australia, si è detta estremamente delusa, definendo il divieto “guidato dalla politica, non dai fatti”. Il divieto entrerà in vigore “non appena possibile” e le deroghe saranno concesse solo caso per caso con adeguate misure di sicurezza.

Con il divieto australiano, tutti i membri della rete di condivisione di intelligence Five Eyes hanno bandito l’app dai dispositivi governativi. Tale divieto rischia anche di rinnovare le tensioni diplomatiche tra l’Australia e il suo principale partner commerciale, la Cina.

Nonostante le affermazioni dell’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew, che ha ripetutamente negato l’esistenza di collegamenti con il Partito Comunista Cinese, la situazione è diventata sempre più difficile per l’azienda cinese. Infatti, la pressione sulla potenziale influenza cinese sulla piattaforma è solo una delle critiche che TikTok deve affrontare, insieme alla sua influenza sui bambini.

Il governo federale australiano ha confermato di aver ricevuto il rapporto “Review into Foreign Interference through Social Media Applications” e che le sue raccomandazioni sono ancora in fase di valutazione.

Il divieto arriva nel giorno in cui funzionari australiani e cinesi hanno avuto colloqui a Pechino nel tentativo di normalizzare gli scambi commerciali, mentre l’Organizzazione Mondiale del Commercio si prepara a pubblicare le conclusioni di un reclamo australiano sulle tariffe dell’orzo. Nonostante le dichiarazioni positive dei funzionari governativi australiani, risulta evidente che ci vorrà del tempo per invertire la rotta delle relazioni commerciali con la Cina.

Ora TikTok deve affrontare l’eventualità che i proprietari cinesi debbano cedere le loro quote o affrontare un potenziale divieto statunitense, dopo che l’amministrazione Biden ha chiesto di farlo.

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