Sony acquisirà 27 ettari di terreno in Giappone per costruire un secondo impianto e sviluppare ed espandere il business dei chip. Vediamo i dettagli.

Sony Corporation ha annunciato il suo piano di acquisizione di circa 27 ettari (270.000 metri quadrati) di terreno nella prefettura di Kumamoto, in Giappone. Secondo quanto riferito, l’azienda intende costruire in quest’area il suo secondo impianto di produzione, con un investimento potenziale di centinaia di miliardi di yen, per rafforzare il suo business dei chip.

L’obiettivo principale di questa espansione è infatti accelerare lo sviluppo di Sony nel competitivo settore dei chip e soddisfare la crescente domanda di semiconduttori Sony nel mercato globale. Questa mossa si allinea con le precedenti considerazioni di Sony Group relative alla costruzione di una nuova fabbrica nella prefettura di Kumamoto per la produzione di sensori di immagine per smartphone che avrebbe dovuto iniziare la produzione nel 2025.

Secondo quanto riportato da IT Home, Sony Semiconductor Solutions, una consociata di Sony Semiconductor, detiene attualmente la prima posizione in termini di quota di fatturato, con il 44% del mercato. Seguono Samsung System LSI e OMNIVISION. Sony, Samsung e OMNIVISION insieme controllerebbero quasi l’83% del mercato globale dei sensori di immagine per smartphone.

Shimizu Terushi, presidente di Sony Semiconductor Solutions, ha riconosciuto la carenza di semiconduttori e ha sottolineato l’importanza della decisione di TSMC di aprire uno stabilimento a Kumamoto. Terushi ha dichiarato che questo sviluppo ha “aumentato la fiducia” nell’espansione dei canali di approvvigionamento. Di conseguenza, l’acquisizione di un terreno a Kumamoto da parte di Sony può essere vista come una misura strategica per migliorare la propria capacità produttiva e assicurarsi uno spazio di riserva.

Grazie al suo grande impegno verso l’innovazione e l’espansione, Sony si sta preparando per compiere un balzo nel mercato globale, consolidando la sua posizione come uno dei protagonisti chiave del settore.

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Carolina Napolano
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