Spesso un solo router non è in grado di coprire tutto l’appartamento, in particolare se è su più piani. In queste situazioni è possibile risolvere il problema utilizzando dei ripetitori, che estendono sì la portata del segnale wireless, a discapito però della velocità e della latenza. Per migliorare la situazione è possibile utilizzare delle prese Powerline, che estendono la rete facendo passare il segnale attraverso le prese elettriche e che non risentono delle interferenze del Wi-Fi.

I Powerline risentono meno delle distanza (sotto i 500 metri) ma le loro prestazioni possono essere influenzate da vari fattori. Se per esempio vogliamo portare il segnale in un appartamento di fianco al nostro, che usa un suo contatore, il segnale non passerà, pur essendo solo a una parete di distanza. Una soluzione ancora più efficace è quella di appoggiarsi a dei sistemi mesh, che gestiscono intelligentemente le varie bande di frequenza per garantire il miglior segnale Wi-Fi possibile.

I migliori dispositivi mesh supportano tecnologie come il band steering, che seleziona di volta in volta la banda a 2,4 o 5 GHz per le comunicazioni fra i dispositivi e il router, così da garantire sempre il massimo delle prestazioni. Il supporto alla tecnologia Crossband repeating, invece, permette al router e ai ripetitori di scambiare dati sfruttando contemporaneamente entrambe le bande, raddoppiando sulla carta la velocità.

Questo perché i classici ripetitori che si appoggiano sul Same Band Repeating sono molto inefficienti: i dati vengono prima inviati ai ripetitori e da qui ritrasmessi al dispositivo. Nel caso del Crossband repeating, invece, viene usato un canale per la trasmissione dei dati dal router al ricevitore che parallelamente li invia ai dispositivi a lui connessi sfruttando l’altra banda.

I migliori sistemi mesh, per esempio quelli proposti da devolo, addirittura utilizzano tre bande. Una da 5 GHz è dedicata esclusivamente alle comunicazioni fra router e ripetitori, e le altre due (2,4 e 5 GHz) sono interamente a disposizione dei dispositivi connessi. Questo è sicuramente l’approccio più efficiente.

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