Il programmatore Yeo Kheng Meng ha voluto riportare ChatGPT al passato ed è riuscito a far funzionare il chatbot su un PC del 1984 con sistema operativo MS-DOS.

Ormai tutti abbiamo sentito parlare in qualche modo di ChatGPT. Sebbene l’intelligenza artificiale non sia ancora in grado di fare tutto, continua da una parte a stupire e dall’altra ad impensierire, ma in ogni caso è difficile non rimanere impressionati dalla sua potenza e dalle sue risposte.

Mentre alcuni Paesi stanno già agendo contro la proliferazione dei chatbot, altri ne sono affascinati e stanno ancora cercando nuovi modi per utilizzarli. Come sappiamo, la comunità degli sviluppatori ama porsi sfide continue e talvolta inverosimili e il programmatore Yeo Kheng Meng non fa eccezione alla regola. In un impeto di motivazione, ha deciso di installare ChatGPT su un PC del 1984.

Nello specifico ha preso (riesumato potremmo dire) un PC IBM 5155 con il mitico, ma non meno antico MS-DOS. È quindi una vera e propria fantasia fantascientifica quella che Yeo Kheng Meng ha realizzato: utilizzare un computer degli anni ’80 per interagire con un’intelligenza artificiale. Il metodo è ovviamente un po’ tecnico, ma si può riassumere grosso modo così: l’applicazione doveva essere completamente ricreata per essere compatibile con il sistema operativo.

Per farlo, Yeo Kheng Meng ha utilizzato un’API del 1983 che consente al PC IBM di comunicare con una scheda di rete. Successivamente, lo sviluppatore ha creato una macchina virtuale, essenziale per eseguire l’applicazione con componenti vecchi di 40 anni. In ultimo, ha utilizzato l’API ufficiale OpenAI per implementare ChatGPT sul PC. La sfida affrontata si è conclusa con una vittoria sorprendente, forse inaspettata e sicuramente non alla portata di tutti. Probabilmente questa non sarà l’ultima sfida che in un modo o nell’altro riguarderà il chatbot IA.

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Carolina Napolano
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