La dichiarazione di CMG Local Solutions sul monitoraggio delle conversazioni degli utenti scatena un dibattito globale sulla privacy e la pubblicità mirata.

Recentemente, Cox Media Group Local Solutions, affiliata a una delle principali aziende di telecomunicazioni degli Stati Uniti, ha sollevato un vespaio di polemiche. La società, specializzata in marketing, aveva infatti confermato – attraverso una dichiarazione ora rimossa dal suo sito di supporto – di “ascoltare” le conversazioni degli utenti tramite i microfoni integrati in dispositivi quali smartphone, tablet e assistenti vocali, allo scopo di indirizzare pubblicità mirate.

Questa dichiarazione ha immediatamente suscitato un’ampia eco nei media internazionali, portando i consumatori a mettere in dubbio la legalità e l’etica di tale pratica. La controversia si è intensificata quando, lunedì 18 dicembre, Apple ha preso posizione, affermando che una simile pratica violerebbe le normative sulla privacy del proprio App Store.

Il 14 dicembre, 404Media aveva riportato che CMG aveva esplicitamente sottolineato la sua capacità di ascoltare le conversazioni dei consumatori per raccogliere dati utili nell’indirizzare annunci pubblicitari mirati. La funzione, denominata “Active Listening”, viene descritta da CMG come un modo per identificare potenziali clienti “sulla base di conversazioni casuali in tempo reale”. La società aveva chiarito sul suo sito: “La nostra tecnologia è all’avanguardia nell’elaborazione dei dati vocali. Siamo in grado di identificare gli acquirenti sulla base di conversazioni casuali in tempo reale”.

In risposta a queste accuse, Apple ha evidenziato che tutte le app disponibili sull’App Store per iPhone, iPad e Mac devono ottenere il consenso esplicito dell’utente e fornire un’indicazione chiara quando si registra o si monitora l’attività dell’utente. Di conseguenza, sarebbe impossibile “spiare” gli utenti senza che questi se ne accorgano.

Anche dispositivi Android presentano funzionalità di privacy simili. Con il lancio di Android 12, Google ha rafforzato i controlli sulle autorizzazioni, limitando l’uso improprio di strumenti come la fotocamera frontale e il microfono.

Nonostante CMG non abbia specificato se la funzionalità di “ascolto attivo” verrà impiegata nei prodotti attualmente disponibili sul mercato, l’azienda ha descritto questa tecnica come “adatta al futuro, disponibile oggi”. CMG ha suggerito al proprio pubblico di “immaginare” i vantaggi che tale funzione potrebbe apportare nelle strategie di marketing, utilizzando esempi specifici come “C’è della muffa sul soffitto?” per indirizzare pubblicità pertinenti.

Tuttavia, studi recenti mettono in dubbio la veridicità delle affermazioni relative all’ascolto tramite i microfoni dei telefoni. Le ricerche tendono a confermare che la combinazione di query sui motori di ricerca, uso dei social media e cookie siano di per sé sufficienti per le aziende pubblicitarie per tracciare i dati e comprendere le abitudini degli utenti.

Di fronte a queste considerazioni, gli esperti di sicurezza informatica avvertono riguardo ai social network che abusano del tracciamento degli utenti. In aggiunta, Google ha annunciato che smetterà di utilizzare i cookie in Chrome nel 2024, un segnale della crescente attenzione verso la privacy degli utenti.

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