Con il lancio imminente di uno sciame di chatbot, Meta cerca di riconquistare il cuore degli utenti più giovani, stanchi di TikTok. Ma ci sono dubbi sulla privacy.

Meta, l’azienda dietro giganti dei social media come Facebook, Instagram e WhatsApp, è pronta a fare un grande passo per attirare l’attenzione dei giovani utenti. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’azienda sta progettando di lanciare una serie di chatbot IA ricchi di personalità. Il primo potrebbe essere svelato molto presto, forse già durante la conferenza Connect di Meta in programma per mercoledì 27 settembre.

Non si tratta di bot ristretti a una sola piattaforma. L’intento di Meta sembra essere quello di implementarli trasversalmente su diverse delle sue piattaforme, includendo Instagram, Facebook e Whatsapp. Un’informazione interessante è che i dipendenti di Meta sono stati impegnati a testare questi bot generativi da un po’. Mentre l’obiettivo principale sembra essere quello di animare le chat e incrementarne l’interazione, alcuni chatbot potrebbero anche offrire strumenti di produttività, come supporto alla programmazione.

Il fascino principale? La personalità. Ad esempio, uno dei chatbot, chiamato “Bob the Robot”, sembra essere ispirato a Bender di Futurama. Descritto nei documenti interni come un “generale sassmaster”, Bob utilizza un tipo di humor che piace molto ai giovani. Una scelta curiosa, dato che Futurama è in onda da circa un quarto di secolo.

Un altro chatbot, “Alvin the Alien”, appare più inquisitivo. Chiede agli utenti di condividere informazioni personali, cercando di “comprendere” gli esseri umani. Nonostante alcune preoccupazioni sulla privacy, dato il passato non immacolato di Meta in materia, l’azienda sembra convinta che questo approccio non solleverà controversie.

La sfida di Meta è chiara: contrastare la popolarità di TikTok, che in tempi recenti ha eclissato Instagram. Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, ha rivelato nel 2021 la volontà dell’azienda di rivolgersi principalmente ai giovani adulti, piuttosto che a un pubblico più anziano. Questo potrebbe spiegare l’assenza di chatbot che evocano nostalgia o temi meno attuali.

Il Wall Street Journal suggerisce che ci saranno decine di questi chatbot, internamente denominati Gen AI Personas. Oltre ai classici servizi di social media, verranno integrati anche nel metaverso di Meta. E c’è un ulteriore assaggio intrigante: si dice che Meta stia sviluppando strumenti per le celebrità, permettendo loro di creare chatbot IA personalizzati per interagire con i propri fan.

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