La Cina sta vivendo un momento particolare riguardo il settore automobilistico e in particolare quello dei chip per automobili. Questo perché secondo quanto riportato attualmente la dipendenza dalle importazioni di chip è maggiore di quella del petrolio. Gran parte di ciò è dovuto alla crisi generata dal coronavirus, che ha colpito l’industria dei semiconduttori su scala globale. Il CEO e fondatore di Black Sesame Intelligence, Shan Jizhang, ha così commentato “Rapporti rilevanti affermano che la dipendenza esterna della Cina dai chip automobilistici supera la sua dipendenza dal petrolio. Dipendiamo ancora dal petrolio straniero. Il grado è di circa il 70% e i chip automobilistici raggiungono il 95% e la dipendenza è molto alta.”
Di conseguenza, molte aziende hanno dovuto ridurre la produzione di automobili. La Cina ha anche messo sotto pressione il governo di Taiwan, che ha finito per incoraggiare un’alleanza tra Socionext e TSMC per produrre chip per auto a guida autonoma.
In ogni caso, lo scenario non si presenta dei migliori per i cinesi, che soprattutto hanno visto aumentare vertiginosamente il prezzo dei componenti. Senza contare che il settore è in continua evoluzione ed è prevista l’implementazione di chip che utilizzino processi produttivi sempre più avanzati.
Un altro elemento da tenere in considerazione è che sempre più brand stanno scommettendo sul mercato automobilistico, come Xiaomi che pare si stia preparando per costruire una nuova fabbrica di auto elettriche in attesa che la sua prima auto elettrica faccia il suo debutto. Anche riguardo Huawei erano trapelate voci riguardo il progetto di lanciare una linea di veicoli elettrici in futuro ma gli elevati costi dei componenti non sono certo incoraggianti.
Con la pandemia finita, resta da vedere se lo scenario in Cina migliorerà in termini di importazione di chip per la produzione delle sue auto. Siamo certi che saranno presi provvedimenti a riguardo per diminuire la dipendenza dall’estero.
