Google intende farsi un nome nel campo dei videogiochi in cloud. La strategia dell’azienda è ora rivolta agli editori di giochi come servizio.

La piattaforma di streaming di giochi in cloud di Google, Stadia, è stata chiusa nel gennaio 2023. Nonostante ciò, l’azienda di Mountain View intende affermarsi come uno dei principali attori del settore dei giochi in cloud. Secondo alcuni osservatori, il fallimento di Stadia è dovuto al suo scarso modello di business. Secondo uno dei dirigenti dell’azienda, Google ha ancora un posto nel cloud, per la precisione nei videogiochi come servizio.

In un’intervista ad Axios, Jack Buser spiega il ragionamento dei dirigenti di Google Cloud: “Quando stavamo decidendo il futuro di Stadia, ci siamo resi conto che siamo più bravi ad aiutare altre persone a costruire questo tipo di giochi come servizio, non a costruirli noi stessi”. Il messaggio è chiaro: Google sta collaborando con le aziende che vogliono offrire questo tipo di giochi, che possono essere molto redditizi se hanno successo.

Google offre la sua infrastruttura agli editori di giochi come servizio

I giochi come servizio sono progettati per far sì che gli abbonati continuino a giocare a un titolo il più a lungo possibile. Ciò richiede la creazione di nuovi contenuti e aggiornamenti costanti. Uno dei precursori di questo tipo di giochi è World of Warcraft, ma quello di maggior successo al momento è Fortnite di Epic Games.

Google Cloud for Games, il suo servizio dedicato ai videogiochi, gestisce tutto l’aspetto tecnico dello streaming, mentre gli editori di giochi che desiderano offrire videogiochi come servizio devono solo preoccuparsi di aggiungere contenuti ai loro titoli. Per essere redditizio, un gioco in cloud deve essere in grado di servire diversi milioni di giocatori contemporaneamente senza interruzioni del servizio o altri problemi tecnici. Questo è un settore in cui Google ha già dato prova di sé, attraverso l’infrastruttura Stadia.

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