Apple morde una fetta dell’8,8% dei ricavi pubblicitari totali di Google: una somma da 18 a 20 miliardi di dollari che svela la profondità del loro accordo.

Google e Apple, due giganti del tech mondiale che hanno sempre navigato tra competizione e collaborazione, sono nuovamente sotto i riflettori. Un recente rapporto ha rivelato che l’intesa economica tra le due aziende è ben più salda e lucrativa di quanto si potesse immaginare.

In dettaglio, Google avrebbe pagato ad Apple una somma compresa tra i 18 e i 20 miliardi di dollari, con il solo scopo di assicurarsi un posto privilegiato sugli iPhone, mantenendosi come motore di ricerca predefinito. Questo dato emerge in un contesto in cui il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta conducendo un’indagine dettagliata sull’accordo tra i due colossi.

Ma cosa rappresenta questa cifra monumentale per le finanze delle due aziende? Dal lato di Apple, l’accordo con Google incide notevolmente, rappresentando un impressionante 14-16% dei profitti operativi annuali della società di Cupertino. Analizzando le finanze di Google, si scopre che la stessa versa il 22% dei suoi ricavi pubblicitari totali per coprire i costi di acquisizione del traffico. Di questa fetta, Apple riceve un sostanzioso 40%. In termini più semplici, Apple incassa l’8,8% dei ricavi pubblicitari totali generati da Google.

L’ammontare di questo flusso di denaro tra le due aziende solleva riflessioni importanti sulle dinamiche del mercato tech attuale. Apple, con la sua massiccia quota di mercato nello spazio degli smartphone, ha un’influenza significativa. Google, da parte sua, è il motore di ricerca dominante su piattaforma Android, e consolidare la sua posizione su iOS rappresenta una strategia cruciale per espandere e mantenere la sua dominanza.

Per Google, pagare Apple potrebbe essere visto non tanto come un costo, ma più come un investimento strategico a lungo termine. Essere il motore di ricerca predefinito su dispositivi Apple significa avere accesso a un vasto e variegato pubblico globale, consolidando ulteriormente la propria supremazia nel campo dei motori di ricerca.

È importante notare che questa relazione finanziaria è attualmente sotto la lente del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Se il tribunale federale dovesse decidere contro Google, l’intero accordo potrebbe essere risolto, portando a una riconsiderazione significativa delle strategie di entrambe le parti.

In ogni caso, è innegabile che Apple stia trarrendo notevoli benefici economici da questo accordo. Con le sue solide quote di mercato e una reputazione consolidata, la mossa di far pagare Google per essere presente sui suoi dispositivi è una tattica che si rivela essere tanto astuta quanto fruttuosa.

Il dibattito tra iOS e Android, che si protrae da anni, sembra essere, in un certo senso, una cortina di fumo che nasconde una collaborazione economica mutuamente vantaggiosa. In un mercato in cui l’innovazione è chiave, queste due forze sembrano aver trovato un modo per competere, ma anche per sostenersi reciprocamente in un delicato equilibrio di potere e profitti.

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Carolina Napolano
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