Altri guai in vista per Google. L’ufficio del procuratore generale del Texas Ken Paxton ha annunciato la scorsa settimana di aver intentato una causa contro Google per aver presumibilmente catturato e utilizzato i dati biometrici di “milioni di texani senza ottenere correttamente il loro consenso informato” per diversi anni. Si tratta di una presunta violazione del Capture or Use of Biometric Identifier Act del 2009. 

L’AG sostiene che Google ha utilizzato funzioni nelle sue app Foto e Assistant, nonché attraverso l’hardware Nest, per scansionare e memorizzare i dati facciali e vocali senza prima acquisire il consenso degli utenti. Inoltre, secondo Paxton, Google avrebbe sfruttato questi dati a fini commerciali, utilizzandoli per addestrare gli algoritmi di apprendimento automatico dell’azienda.

Questa non è la prima volta che Paxton prende di mira Alphabet. Il suo ufficio ha intentato una causa a gennaio, “per aver messo in atto pratiche false e fuorvianti in violazione della legge texana sulle pratiche commerciali ingannevoli e sulla protezione dei consumatori“, e poi per aver “sistematicamente ingannato e fuorviato i consumatori texani in violazione della legge texana sulle pratiche commerciali ingannevoli“.

L’ufficio di Paxton chiede al tribunale un’ingiunzione permanente il che significherebbe che Google non potrebbe eseguire il riconoscimento vocale o facciale in Texas senza il consenso informato dell’individuo interessato, oltre a invocare una multa di 25.000 dollari per ogni infrazione. 

Da parte sua Google ha dichiarato che “l’AG Paxton sta ancora una volta travisando i nostri prodotti in un’altra causa senza fiato”. Il portavoce afferma poi che Google Foto aiuta a organizzare le foto delle persone ma gli utenti possono disabilitare gli strumenti per l’organizzazione di volti specifici, così come le funzionalità di corrispondenza vocale e facciale su Nest e che la società non utilizza i dati per scopi pubblicitari.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.