Google Gemini è il nuovo chatbot AI destinato a sostituire Google Assistant. Con limitazioni geografiche in atto, l’azienda promette una disponibilità globale imminente e novità esclusive per gli utenti Google One.

Google ha ufficialmente annunciato il rebranding del suo chatbot AI Bard in Gemini. Questa svolta si concretizza nella sostituzione di Google Assistant con Google Gemini, un cambiamento che promette di evolvere l’interazione tra gli utenti e l’intelligenza artificiale. Per usufruire delle nuove funzionalità offerte da Gemini, gli utenti dovranno installare l’apposita app, che al momento è soggetta a limitazioni geografiche. Tuttavia, Google assicura che l’app Gemini sarà presto disponibile su larga scala, ampliando il suo accesso a un pubblico globale.

Jack Krawczyk, product lead di Google Bard, ha delineato il processo necessario per attivare Gemini: gli utenti devono aggiornare l’app Google sul loro dispositivo, installare la nuova app Google Gemini, e infine attivare l’assistente digitale tramite una scorciatoia gestuale o una parola d’ordine. Questo processo culmina nella scelta dell’esperienza Gemini, segnando il passaggio a un’assistenza digitale più avanzata.

Nonostante l’interesse suscitato, il lancio di Google Gemini è stato inizialmente limitato agli Stati Uniti, lasciando gli utenti internazionali in attesa di accedere alle nuove funzionalità. Un tentativo di sideload dell’APK di Gemini da parte nostra in Italia si è scontrato con barriere geografiche, impedendo l’utilizzo dell’app. Tuttavia, Krawczyk ha fornito un barlume di speranza, annunciando l’imminente espansione del supporto a regioni come l’Asia-Pacifico, l’America Latina, il Nord America e l’Africa, prevista per la prossima settimana.

Questo annuncio, però, omette l’Europe dalla lista dei mercati imminenti, sollevando interrogativi sulle tempistiche di lancio in queste regioni. Il ritardo può essere attribuito a questioni regolamentari, come evidenziato dal lancio posticipato di Bard nell’UE, dovuto a preoccupazioni sulla protezione dei dati esposti.

Nonostante questi ostacoli, Gemini è accessibile globalmente tramite web, con il sito di Bard che ora reindirizza gli utenti al nuovo servizio. Questa transizione assicura che la cronologia delle conversazioni con Bard venga conservata, permettendo agli utenti di riprendere senza perdite. La versione attuale di Assistant su Gemini, tuttavia, appare ancora in fase di sviluppo, richiedendo l’invio manuale di ogni comando vocale e presentando diverse limitazioni.

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