Un’analisi approfondita dei percorsi di carriera nei colossi tecnologici: Apple, Google e altri giganti a confronto nei flussi di talenti.

Uno studio innovativo condotto da Switch on Business ha aperto una finestra sui percorsi di carriera all’interno dell’élite tecnologica mondiale, svelando le dinamiche e le tendenze prevalenti tra i lavoratori più qualificati di questo settore. Questa ricerca ha offerto un’analisi dettagliata sui movimenti dei dipendenti tra i principali giganti tecnologici, evidenziando le destinazioni più ambite e i percorsi comuni.

Nel suo approccio metodologico, Switch on Business ha iniziato determinando il numero attuale di dipendenti delle principali aziende tecnologiche. Successivamente, per ogni coppia di aziende, lo studio ha identificato i dipendenti che attualmente lavorano in un gigante tecnologico e che precedentemente erano impiegati in un’altra azienda dello stesso settore.

Dal confronto tra queste informazioni, Switch on Business è riuscita a calcolare sia il numero sia la percentuale di dipendenti di ciascuna grande azienda tecnologica che avevano lavorato in precedenza per altri colossi del settore. I dati risultanti hanno fornito una panoramica esaustiva dei collegamenti più frequenti tra le big tech. In modo significativo, i risultati hanno mostrato che, per i dipendenti di Apple in cerca di nuove opportunità, Google rappresenta la destinazione più attraente. Altre mete popolari per gli ex dipendenti Apple includono Amazon, Meta, Microsoft e Tesla.

Uno degli aspetti più sorprendenti emersi dallo studio riguarda il flusso di talenti da Intel verso Apple. Ben 4.773 dipendenti di Intel sono passati ad Apple, posizionando l’azienda come la principale fonte di nuove risorse per il gigante di Cupertino. Questa tendenza è stata influenzata dall’acquisizione da parte di Apple del settore modem per smartphone di Intel nel 2019, un’operazione che ha visto il trasferimento di circa 2.000 specialisti di chip. Questo movimento sottolinea l’ambizione di Apple di sviluppare internamente i propri modem, nonostante la strada sia ancora lunga e piena di sfide.

Oltre a Intel, Apple ha attratto un numero significativo di ex dipendenti di Google, in particolare sviluppatori che hanno lavorato a Google Maps, per rafforzare le proprie applicazioni di mappatura, come Plans. Anche Microsoft e Amazon hanno contribuito al pool di talenti di Apple, essendo rispettivamente la seconda e la terza maggiore fonte di nuovi talenti per l’azienda.

Sorprendentemente, nonostante il suo status di potenza tecnologica, Apple ha mostrato una percentuale relativamente bassa di assunzioni da altri grandi player tecnologici, solo il 5,7%. Questo dato contrasta nettamente con le cifre di altre aziende come Meta (26,5%), Google (25,1%) e Salesforce (20,7%), che dimostrano una maggiore inclinazione ad attingere talenti da altre grandi realtà tecnologiche.

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Carolina Napolano
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