Samsung potrebbe abbandonare il nome Exynos W940 per il chip del Galaxy Watch 7 a favore di un più semplice Exynos W1000, con prestazioni fino al 50% migliori rispetto al Galaxy Watch 6

Secondo le ultime indiscrezioni, Samsung sta pianificando di introdurre un cambiamento nella nomenclatura del suo chipset Exynos, con l’introduzione della nuova linea di smartwatch Galaxy Watch 7, prevista per la seconda metà del 2024. Questo cambio di direzione rappresenterebbe un momento importante per l’azienda sudcoreana, che ha già sperimentato con l’aggiornamento del suo hardware in passato, per esempio con l’introduzione di Exynos W920 nel Galaxy Watch 4 e successivamente Exynos W930 nella serie Galaxy Watch 6.

Recentemente, è emerso che il Galaxy Watch 7 sarà equipaggiato con il nuovo chipset Exynos W1000. Questa nuova serie di chip promette un miglioramento in termini di prestazioni e anche una semplificazione nel processo di identificazione dei modelli da parte dei consumatori. Exynos W1000 dovrebbe offrire un salto prestazionale considerevole rispetto ai suoi predecessori, con incrementi di velocità che potrebbero variare dal 30% al 50% in più rispetto al modello attuale.

Le speculazioni, tuttavia, dovrebbero essere prese con cautela, in quanto si basano su voci non ancora confermate ufficialmente. Nonostante questo, l’attesa per il nuovo Galaxy Watch 7 continua a crescere, soprattutto con le aspettative di vedere miglioramenti sostanziali sia in termini di efficienza energetica sia di prestazioni complessive.

Recentemente, il Galaxy Watch 7 ha ottenuto la certificazione che conferma la presenza del Bluetooth 5.3, mantenendo lo stesso standard di connettività della generazione precedente, il che suggerisce che l’attenzione di Samsung potrebbe essere concentrata maggiormente sull’aggiornamento del hardware interno piuttosto che su radicali cambiamenti nei protocolli di comunicazione.

Un’altra indiscrezione rilevante riguarda la memoria interna dello smartwatch, che dovrebbe arrivare a 32 GB, offrendo così maggiore spazio per applicazioni e dati rispetto ai modelli precedenti. Ciò potrebbe tradursi in una maggiore capacità di gestire app più complesse e di archiviare una quantità maggiore di dati direttamente sul dispositivo, aumentando così l’autonomia dall’uso del telefono.

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Team CEOTECH
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