Ieri domenica 19 dicembre Elon Musk ha lanciato un altro dei suoi famosi sondaggi politici su Twitter, questa volta mettendo in gioco la sua stessa leadership. “Dovrei dimettermi da capo di Twitter? Mi atterrò ai risultati di questo sondaggio”, ha twittato. Il sondaggio si è appena concluso e il 57,5% degli utenti ha votato “Sì”, rispetto al 42,5% che ha votato “No” (con 17.502.391 voti) – un margine decisivo di 15 punti.

Resta da vedere se (e come, e quando) Musk si atterrà al suo sondaggio, visto che non ha ancora rilasciato alcun commento sui risultati. Poco dopo aver pubblicato il voto (e quando il risultato era già orientato verso il “Sì”), ha twittato: “Come dice il proverbio, fai attenzione a ciò che desideri, perché potresti ottenerlo”. Durante lo scrutinio, Musk è stato visto ai Mondiali di calcio in Qatar con l’ex consigliere della Casa Bianca Jared Kushner, mentre twittava in diretta la finale tra Francia e Argentina.

Il voto segue una raffica di attività su Twitter. Ieri la piattaforma di social media ha annunciato una modifica delle regole che vieta agli utenti di collegarsi a piattaforme concorrenti, tra cui Facebook, Instagram e il rivale di Twitter, Mastodon. Il risultato è stato la sospensione di molti utenti, tra cui il fondatore di Y Combinator Paul Graham, uno dei primi sostenitori dell’acquisizione di Twitter da parte di Musk.  

Ne è seguita un’enorme reazione, che ha provocato le scuse di Musk. Poco dopo, Twitter ha cancellato un post sul blog che illustrava la nuova politica. Ieri, in un altro sondaggio, @TwitterSafety ha chiesto agli utenti se fosse opportuno “adottare una politica che impedisca la creazione o l’utilizzo di account esistenti con lo scopo principale di pubblicizzare altre piattaforme di social media”. I voti “No” sono attualmente l’87% dei 224.365 utenti a 14 ore dalla fine del sondaggio.

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