EA annuncia il licenziamento di oltre 650 dipendenti, pari al 5% della sua forza lavoro, come parte di una riorganizzazione aziendale. Tutto questo include la riduzione degli uffici e la cancellazione di alcuni progetti, tra cui un gioco di Star Wars.

Electronic Arts (EA), gigante dell’industria videoludica, ha annunciato che licenzierà il 5% della sua forza lavoro, una decisione che comporterà la perdita di posti di lavoro per più di 650 dipendenti. Il piano, reso noto attraverso un rapporto alla Securities and Exchange Commission, fa parte di un’ampia strategia di ristrutturazione che include anche la riduzione degli uffici e la cessazione dello sviluppo su alcuni videogiochi.

I licenziamenti di EA si inseriscono in un trend di riduzioni di personale che ha interessato l’intera industria dei videogiochi nell’ultimo anno. Nel 2023, sono stati registrati oltre 10.500 licenziamenti nel settore, e solamente a gennaio 2024, più di 6.000 lavoratori hanno perso il loro impiego. Tra le aziende che hanno già effettuato tagli significativi al loro personale ci sono Microsoft, Riot Games, e più recentemente, Sony, che ha annunciato il licenziamento di 900 persone dalla sua divisione PlayStation, corrispondenti a circa l’8% del suo organico.

In una comunicazione interna rivolta ai dipendenti di EA, l’amministratore delegato Andrew Wilson ha motivato i licenziamenti come una necessità per “razionalizzare le operazioni aziendali” al fine di offrire “esperienze più profonde e connesse” ai fan globali. Wilson ha inoltre precisato che l’obiettivo di questi tagli è permettere all’azienda di focalizzarsi sulle sue maggiori opportunità, che includono le proprietà intellettuali di EA, i giochi sportivi e le comunità online di massa.

Un impatto diretto di questi licenziamenti sarà sullo sviluppo di uno sparatutto in prima persona di Star Wars presso Respawn Entertainment, studio acquisito da EA nel 2017. Laura Miele, presidente di EA Entertainment, ha sottolineato che la decisione di interrompere il progetto non riflette le capacità del team, ma piuttosto una scelta strategica di concentrare le risorse su titoli che possono definirsi come veri e propri blockbuster.

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