Dropbox riduce il personale per potenziare l’IA: 500 lavoratori coinvolti nella scelta del CEO Drew Houston, che punta a mantenere il leadership aziendale.

Dropbox, il noto servizio di hosting di file, sta attraversando una fase di tagli al personale, che coinvolgerà circa il 16% della forza lavoro dell’azienda e riguarderà circa 500 dipendenti. Il CEO di Dropbox, Drew Houston, ha spiegato ai dipendenti che questi tagli sono necessari per fare fronte alla difficile situazione economica attuale, ma anche per sviluppare la divisione relativa all’intelligenza artificiale dell’azienda.

Houston ha chiarito che la decisione di licenziare non è stata facile, ma che è necessario per il futuro dell’azienda. L’obiettivo primario è infatti quello di investire nell’IA e trovare il personale adeguato per farlo. Dropbox è sempre stato pioniera in nuove tecnologie e Houston vuole far sì che l’azienda sia all’avanguardia anche in ambito di IA.

In passato, Dropbox ha dato una certa attenzione all’IA, come dimostrato dalla funzione di riconoscimento automatico del testo introdotta nel 2018. Con i tagli al personale e la conseguente assunzione di professionisti specializzati in IA, l’azienda potrà offrire una migliore esperienza utente grazie alla capacità di sviluppare soluzioni personalizzate, comprensione dei bisogni dei singoli utenti e previsione delle richieste future.

I dipendenti che saranno coinvolti nei tagli potranno usufruire di una serie di benefici, come un minimo di 16 settimane di stipendio, fino a sei mesi di assistenza sanitaria e la possibilità di tenere i dispositivi aziendali per uso personale. Avranno anche accesso a un supporto alla carriera e all’inserimento lavorativo per agevolare nuove opportunità di carriera.

Nonostante i licenziamenti, il CEO di Dropbox ha assicurato che l’azienda è ancora “redditizia” e che i tagli ai posti di lavoro fanno parte della “naturale maturazione” dell’attività di Dropbox. Houston è determinato a garantire che Dropbox rimanga un’azienda leader nell’era dell’IA come lo è stata nel passaggio al mobile e al cloud negli anni passati.

Articolo precedenteGoogle Authenticator: aggiornamento senza crittografia, ma Google tranquillizza
Articolo successivoInstagram, l’engagement cresce del 24% grazie ai Reel