Dalla verifica della conformità all’introduzione di limitazioni: come Disney+ affronta la condivisione delle password al di fuori del nucleo familiare

Nell’ultimo anno Disney+ ha adottato una posizione più rigorosa nei confronti della condivisione delle password, iniziando dal Canada e estendendo ora questa politica agli Stati Uniti. Secondo quanto riportato da The Verge, il popolare servizio di streaming ha notificato ai suoi abbonati statunitensi una modifica ai termini di servizio che limita la possibilità di condividere le proprie password al di fuori del proprio nucleo familiare, lasciando intendere l’introduzione di future opzioni di abbonamento che potrebbero consentire una maggiore flessibilità.

Disney+ ha informato gli abbonati attraverso un’email che verrà attuata una verifica dell’utilizzo degli account al fine di “determinare la conformità” con le nuove restrizioni. Sebbene il servizio non abbia dettagliato i metodi specifici che impiegherà per questa analisi, l’obiettivo dichiarato è limitare la condivisione degli account al di fuori del nucleo familiare dell’abbonato, definendo quest’ultimo come “l’insieme dei dispositivi associati alla residenza personale principale [degli abbonati] e utilizzati dagli individui che vi risiedono”.

La nuova regola è già in vigore per i nuovi abbonati, mentre quelli esistenti avranno tempo fino al 14 marzo per adeguarsi ai cambiamenti. Questo passo riflette la crescente preoccupazione di Disney+ per il controllo dell’accesso al servizio e l’ottimizzazione delle entrate in un mercato dello streaming sempre più competitivo.

Anche Hulu, un altro servizio di streaming di proprietà di Disney, ha annunciato misure simili contro la condivisione delle password fuori dalla “residenza personale principale” dell’abbonato. Utilizzando lo stesso linguaggio dell’avviso di Disney+, Hulu ha comunicato ai suoi utenti che i loro account saranno soggetti a verifica per assicurare la conformità alle nuove politiche, con l’applicazione delle restrizioni che avrà inizio il 14 marzo.

Queste iniziative si muovono sulla scia di quanto già visto anche con altri servizi, come Netflix, indicando un cambiamento nella gestione degli accessi ai servizi di streaming e sottolineano l’importanza attribuita dalle aziende alla protezione dei loro contenuti e alla prevenzione dell’uso non autorizzato degli account. Per gli abbonati, ciò si traduce nella necessità di dover navigare tra le nuove regole stabilite dai loro servizi di streaming preferiti, valutando come queste possano influire sulla loro esperienza utente.

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Carolina Napolano
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