Bob Chapek, amministratore delegato della Disney, ha comunicato in una lettera ai dirigenti della divisione che l’azienda sta attuando misure di riduzione dei costi, in parte per poter raggiungere l’obiettivo prefissato delle redditività di Disney Plus nell’anno fiscale 2024. Per questo, secondo quanto riferito, la Disney sta pianificando di limitare le aggiunte alla sua forza lavoro attraverso un blocco mirato delle assunzioni. Verranno assunte nuove persone solo per le posizioni necessarie e per le posizioni trainanti per il business; inoltre è prevista una riduzione del personale mentre vengono esaminati tutti gli aspetti per trovare i punti in cui è possibile ridurre i costi.
La lettera di Chapek arriva dopo che la Disney ha riportato guadagni non proprio eccellenti per il trimestre precedente. Mentre Disney Plus ha accolto 12,1 milioni di nuovi abbonati nel quarto trimestre fiscale conclusosi il 1° ottobre e i servizi di streaming hanno raggiunto, e superato, per numero di abbonati Netflix, la perdita operativa della società per lo streaming è passata da 0,8 a 1,5 miliardi di dollari. L’azienda prevede che le perdite si ridurranno in futuro, grazie all’aumento dei prezzi dei servizi di streaming e al lancio di un livello ad-supported su Disney Plus e nella sua nota Chapek ha ribadito di essere fiducioso nella capacità dell’azienda di raggiungere gli obiettivi prefissati, ma è chiaro che Disney intende stringere la cinghia fino a raggiungere i suoi obiettivi.
La Disney è solo una delle tante aziende che negli ultimi tempi hanno imposto il blocco delle assunzioni a causa della crisi economica e ricorso ai licenziamenti per ridurre i costi. Meta ha annunciato il licenziamento di 11.000 dipendenti e sta estendendo il blocco delle assunzioni fino al primo trimestre del 2023, Amazon ha congelato le assunzioni nei suoi uffici aziendali all’inizio di questo mese ed anche Google, Microsoft ed Apple hanno annunciato un rallentamento nelle assunzioni.
