OpenAI sta valutando l’opportunità che ChatGPT abbia una versione Professional a pagamento e senza limitazioni per poter monetizzare i suoi servizi di IA.

OpenAI presto inizierà a far pagare l’utilizzo di ChatGPT, il suo chatbot virale alimentato dall’intelligenza artificiale in grado di scrivere tesi, e-mail, poesie e persino codice informatico. OpenAI ha dichiarato che sta “iniziando a pensare a come monetizzare ChatGPT” come uno dei modi per “garantire la redditività a lungo termine dello strumento“.

L’azienda ha presentato una lista d’attesa e un sondaggio per coloro che sono interessati a ChatGPT Professional, una versione premium della tecnologia. La lista d’attesa appare come un modulo di Google da compilare che viene utilizzato per raccogliere informazioni demografiche di base, sull’uso dello strumento ma anche per raccogliere informazioni che permettano all’azienda di determinare al meglio il prezzo mensile di ChatGPT.

Sta diventando urgente per OpenAI monetizzare i suoi servizi di intelligenza artificiale conversazionale. Il nuovo abbonamento a ChatGPT Professional offrirà agli abbonati un accesso ininterrotto all’IA, senza finestre di blackout, e fornirà risposte ancora più rapide. Inoltre, fornirebbe un numero di messaggi doppio rispetto all’attuale limite giornaliero.

Al momento ChatGPT dovrebbe continuare ad essere disponibile gratuitamente per tutti, ma gli utenti che non pagheranno dovranno adeguarsi ad un servizio limitato.

L’azienda prevede attualmente un fatturato di 200 milioni di dollari per quest’anno e di 1 miliardo di dollari entro il 2024. Ricordiamo che Microsoft ha dichiarato di voler integrare ChatGPT nel suo motore di ricerca Bing per potenziarlo con il chiaro intento di competere con Google e che ha intenzione di investire 10 miliardi di dollari in OpenAI per diventare un azionista quasi di maggioranza. In cambio, l’azienda riceverebbe il 75% dei profitti realizzati da OpenAI fino a quando non recupererà l’investimento, e alla fine una quota del 49%.

Articolo precedenteGoogle starebbe sviluppando la Chromecast Pro con Google TV
Articolo successivoTim Cook, CEO di Apple, si riduce del 40% dello stipendio
Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.