La fusione con VMware potrebbe segnare una svolta epocale per Broadcom, dopo un’indagine sulla concorrenza durata mesi e la messa in campo di misure per garantire una sana competizione nel settore.

Broadcom, colosso della tecnologia e dei semiconduttori, ha fatto un passo significativo verso l’acquisizione di VMware, specialista nella virtualizzazione e nel cloud, per la cifra di 61 miliardi di dollari. L’operazione ha ottenuto l’approvazione della Commissione europea, dopo un’indagine durata mesi sui possibili impatti negativi sulla concorrenza nel settore.

L’indagine dell’autorità di regolamentazione europea ha stabilito che Broadcom aveva solo limitate opportunità di abusare del proprio potere di mercato, e che l’implementazione di misure correttive appropriate potrebbe garantire una sana concorrenza in futuro.

In particolare, la Commissione europea ha concluso che Broadcom non detiene una “posizione forte” che potrebbe danneggiare la concorrenza nel settore degli adattatori di rete e di storage. Di conseguenza, l’azienda non sarebbe incentivata a limitare una partnership di networking con AMD e NVIDIA, né potrebbe abbinare VMware al proprio software.

Tuttavia, l’indagine ha rilevato una possibile fonte di preoccupazione nella motivazione di Broadcom a limitare la compatibilità degli adattatori Fiber Channel di Marvell, un suo concorrente di lunga data, con VMware. Per risolvere questa questione, l’autorità di regolamentazione dell’UE richiederà a Broadcom di offrire a terzi gli strumenti per realizzare adattatori Fiber Channel compatibili. Inoltre, l’azienda dovrà fornire il codice sorgente per i driver che eseguono tali adattatori. In teoria, ciò permetterà alle aziende di essere certe che le loro apparecchiature funzionino correttamente con la tecnologia di virtualizzazione dei server di VMware.

In risposta alla decisione della Commissione, Broadcom ha affermato in una dichiarazione che “continua a fare progressi” nell’ottenere le approvazioni per la fusione. Ha inoltre citato accordi simili in Australia, Canada e Sudafrica, sebbene l’azienda stia ancora affrontando le verifiche della Federal Trade Commission statunitense e della Competition and Markets Authority britannica.

Se l’acquisizione dovesse essere portata a termine, si tratterebbe di una delle più grandi transazioni nel settore tecnologico di tutti i tempi. Solo l’acquisto di EMC da parte di Dell, per 67 miliardi di dollari, e la recente tentata acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, per 68,7 miliardi di dollari, rappresenterebbero operazioni di valore superiore.

Per Broadcom, l’acquisizione di VMware rappresenterebbe una mossa strategica cruciale, consentendole di ampliare notevolmente la sua presenza nel settore del software per le imprese. In un certo senso, l’operazione potrebbe anche servire a compensare il fallimento dell’acquisizione di Qualcomm nel 2018. Resta da vedere come si svilupperanno le prossime fasi di questo affare di portata globale.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.