Infine, il chip Apple M2 Max potrebbe offrire un salto di prestazioni migliore del previsto. Mentre il benchmark precedente prevedeva solo un leggero distacco dall’M1 Max, nuovi e più promettenti punteggi sono appena emersi su Geekbench. Il processore ottiene 2,027 punti in single core e 12,334 in multi-core.

Non abbiamo ancora una finestra di lancio per il chip M2 Max di Apple, ma questo non ha impedito di fare notizia negli ultimi giorni. Inoltre, ogni nuovo aspetto promette prestazioni migliori del precedente. In effetti, già ad agosto Ming-Chi Kuo aveva avvertito i suoi lettori che il processore avrebbe offerto solo un piccolo incremento delle prestazioni rispetto all’M1 Max.

La scorsa settimana, poi, questi annunci sembrano essere stati confermati con la pubblicazione di un primo benchmark, che ha rivelato un punteggio di 1853 punti in single core e 13.855 in multi-core. Va ricordato che il chip M1 Max ha ottenuto un punteggio di 1755 in single core e 12.334 in multi-core. La differenza non è quindi molto significativa, almeno non quanto ci si sarebbe potuto aspettare. Ma un nuovo benchmark ha messo fine a tutto questo.

Infine, il chip Apple M2 Max non deluderà le aspettative

In effetti, i nuovi punteggi ottenuti su Geekbench sono già più promettenti. Il chip M2 Max ha ottenuto 2.027 punti in single core e 14.888 punti in multi-core. La differenza è quindi leggermente più marcata, il che contribuirà certamente a giustificare il lancio dei nuovi Mac. Tuttavia, va notato che la frequenza del processore in questo benchmark è superiore a quella del precedente (3,68 GHz contro 3,54 GHz), il che potrebbe spiegare questi risultati più elevati.

Un altro dato interessante è che il benchmark indica che il chip è stato testato su un “Mac 14.6” con 96 GB di memoria e con macOS Ventura 13.2, quindi possiamo aspettarci che possa alimentare MacBook Pro da 14 e 16 pollici. Per quanto riguarda la data di uscita, siamo ancora all’oscuro, dopo che Apple ha rinviato il suo annuncio per l’anno 2023, senza ulteriori dettagli.

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